Francesco Totti indagato per omessa dichiarazione dei redditi: dai soldi degli spot a quelli spesi al casinò
Francesco Totti è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Roma per omessa dichiarazione dei redditi, un’accusa che comporta una pena prevista tra i 2 e i 5 anni di reclusione. L’indagine, condotta dal pubblico ministero Vincenzo Barba, verte sull’articolo 5 del decreto legislativo 74/2000, che disciplina l’evasione fiscale. Secondo quanto emerso, la Guardia di Finanza avrebbe riscontrato irregolarità nei guadagni derivanti da alcune attività pubblicitarie svolte da Totti. (Tiscali Notizie)
Ne parlano anche altre fonti
(Adnkronos) – Potrebbe essere archiviata l’indagine della procura di Roma per omessa dichiarazione dei redditi nei confronti di Francesco Totti. L’accusa, come scrive oggi il quotidiano 'La Verità', riguarderebbe la mancata denuncia di una parte di redditi derivanti da apparizioni in spot pubblicitari. (il Fatto Nisseno)
Ancora guai per Francesco Totti. Fra il prima e il dopo, tuttavia, c’è di mezzo un’inchiesta dei finanzieri del Nucleo Pef della Finanza che hanno riscontrato le irregolarità e riferito il tutto al pm Vincenzo Barba (La Gazzetta dello Sport)
Di quello per supposto abbandono di minore si sapeva, ma adesso il Pupone deve fare i conti anche con un procedimento per omessa dichiarazione. Un illecito previsto dall'articolo 5 del decreto legislativo 74/2000 che prevede pene da 2 a 5 anni e che viene compiuto al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto. (LAROMA24)
All'ex calciatore, il pubblico ministero Vincenzo Barba della procura di Roma contesta la violazione dell'articolo 5 del decreto legislativo 74/2000, ovvero l'evasione sulle tasse o sul valore aggiunto. (ilmessaggero.it)
L'ex capitano della Roma ha regolarizzato la sua posizione fiscale, pagando un milione di euro, e si va verso l'archiviazione. Parallelamente, è vicina alla chiusura anche l'inchiesta per abbandono di minore, con accuse già smentite dalla polizia. (ilmessaggero.it)
All'ex calciatore, il pubblico ministero Vincenzo Barba della procura di Roma contesta la violazione dell'articolo 5 del decreto legislativo 74/2000, ovvero l'evasione sulle tasse o sul valore aggiunto. (ilgazzettino.it)