Cosa sappiamo (veramente) del caso Diddy
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Cosa sappiamo (veramente) del caso Diddy Chiunque abbia un account sui social nelle ultime settimane ha il proprio feed stracolmo di materiale inerente al famigerato “caso Diddy”. Qualsiasi intervista, videoclip o momento di vita, privata che vede protagonista il rapper e imprenditore newyorkese, viene oggi sezionato alla ricerca di un particolare che alimenti le accuse nei suoi confronti. Non siamo nuovi ai processi mediatici, ma la portata degli attori coinvolti in questa storia sta generando un vortice di contenuti con pochi precedenti nella storia recente. (Outpump)
Su altre testate
Loro sanno che ci sono. Qualche giorno fa l’avvocato Tony Buzbee (che assiste 120 presunte vittime) ha lasciato intendere che Puff Daddy ai famosi “Freak Off”, i festini a base di sesso, di alcol e droga, certamente non era da solo. (Il Fatto Quotidiano)
Vi sblocco tutti i ricordi più commoventi della vostra adolescenza: "ll Be Missing You" uno dei brani più struggenti di Puff Daddy, nonché dedica a The Notorious B. I Millennial sono sicuri i più attenti alla questione, perché Sean Combs (vero nome di P. (Il Milanese Imbruttito)
Il rapper e produttore è in carcere dallo scorso 16 settembre, accusato di violenze, stupri, traffico sessuale e favoreggiamento alla prostituzione. Ora la madre di Sean Combs, Janice Smalls Combs, ha rilasciato una dichiarazione in difesa del figlio: "Non è un mostro". (DiLei)
Friggers, riportata poi dal The Hollywood Reporter: “Non è il mostro che stanno dipingendo. La madre di Puff Daddy è uscita allo scoperto. (Il Fatto Quotidiano)
Dopo le accuse e l’arresto del rapper Sean Combs lo scorso 16 settembre con le accuse di stupro, favoreggiamento alla prostituzione e. (Fanpage.it)