Il piano di Chiara Petrolini per nascondere i neonati morti in giardino: dalle macchie di sangue in taverna alle ricerche su Internet
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Chiara Petrolini aveva programmato tutto, in piano studiato durante la gravidanza. Tutto ciò emerge dalle indagini dei carabinieri coordinati dalla Procura di Parma. Il bambino partorito il 7 agosto da Chiara Petrolini era nato vivo in quanto aveva respirato. La morte è stata dovuta a uno shock emorragico da recisione del cordone ombelicale «in assenza di una adeguata costrizione meccanica dei vasi ombelicali». (corriereadriatico.it)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Intervista con la psicoterapeuta Noemi Grappone che parla di sindrome di Medea. “Non sono sicuramente mancati dei campanelli d’allarme – osserva –, ma spesso molti segnali vengono purtroppo ignorati”. (Servizio Informazione Religiosa)
È uno scenario drammatico, a tratti macabro, quello che emerge dall'inchiesta sui due neonati uccisi e seppelliti nel giardino di una villetta a Vignale di Traversetolo, nel Parmense. (il Giornale)
La ricostruzione dei fatti che emerge dal comunicato della Procura di Parma per spiegare anche la decisione di applicazione della misura cautelare per Chiara, mamma dei bambini sepolti nel giardino della sua villetta, è se possibile, ancora più drammatica delle ipotesi che era stato possibile avanzare finora. (Fanpage.it)
La 21enne di Traversetolo è agli arresti domiciliari per omicidio premeditato e soppressione di cadavere: è stata accusata dopo il ritrovamento dei corpi di due neonati, entrambi partoriti da lei, nel giardino della sua casa. (Sky Tg24 )
E’ ancora prematuro parlare di perizia psichiatrica . Ragazza «difficilmente decifrabile», l’ha definita il procuratore di Parma Alfonso D’Avino . (Gazzetta del Sud)
Dagli inquirenti emerge intanto che il bimbo partorito il 7 agosto era nato vivo ed è morto dissanguato dopo il taglio del cordone ombelicale “in assenza di una adeguata costrizione dei vasi”. (AltaRimini)