Sul Pd cala il buio Fitto: l'Ue volta pagina e la sinistra salta in aria
Fausto Carioti 22 novembre 2024 Raffaele Fitto nella stanza dei bottoni, Fdi nella maggioranza che vota in favore della nuova Commissione, dalla quale resteranno fuori i Verdi e forse più di una delegazione socialista. Pd all’angolo. Non siamo al pieno allineamento col risultato del voto che a giugno ha premiato le destre europee, ma rispetto a ciò che si era visto subito dopo quell’elezione è tutta un’altra Ue. (Liberoquotidiano.it)
Se ne è parlato anche su altri giornali
La conferma della vicepresidenza esecutiva dell’Ue a Raffaele Fitto è una vittoria della realtà – e dell’interesse nazionale – sulla cattiva narrazione e la malafede anti-italiana. Da destra, per tutti. (Secolo d'Italia)
O di salvare il salvabile, di fronte a una decisione che ormai è presa: votare sì alla commissione von der Leyen, nonostante Fitto vicepresidente, nonostante gli alleati popolari siano sempre più imbarazzanti nel loro flirt con l’estrema destra; nonostante il programma di luglio della presidente, già frutto di un compromesso, sia ormai poco più che un foglio di carta. (il manifesto)
Il via libera ufficiale alla nuova Commissione europea che si insedierà ufficialmente il 1° dicembre è arrivato dopo mesi di intenso negoziato. Che non sembrano però essere stati sufficienti al Governo italiano per definire il nuovo assetto di comando su tutte le deleghe fin qui assegnate a Raffaele Fitto. (NT+ Enti Locali & Edilizia)
– C’è più di un motivo per rallegrarsi di quanto accaduto mercoledì a Bruxelles, e guardare con minor pessimismo alle sorti della Ue. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Alla fine l’hanno fatto davvero: il voto del Partito Democratico (e dei Socialisti europei) ha appena portato Raffaele Fitto alla vicepresidenza esecutiva del governo dell’Europa. (Volere la luna)
La premier ha chiuso un’operazione da masterclass: prima ha marcato la distanza dalla vecchia “maggioranza Ursula” (mentre le sinistre e i commentatori “à la page” strillavano in prima pagina che l’Italia era «isolata»), poi ha condotto un duro negoziato, sminando il sabotaggio del Pd (scelta autolesionista, dettata dall’ideologia e da una scarsa conoscenza della nuova mappa globale che sta emergendo) e facendo leva su uno scenario internazionale in profondo e rapido cambiamento (lo shock del voto americano, il trionfo del Maga), infine ha colto il risultato facendo pesare il futuro contributo dei Conservatori europei e i suoi rapporti diretti con i nuovi e potenti protagonisti che stanno per entrare in scena, coltivati nei primi due anni a Palazzo Chigi, è il raccolto di centinaia di ore di volo, incontri bilaterali e vertici internazionali, la semina della presidenza del G7 e del parlare schietto con gli altri leader delle grandi potenze. (Liberoquotidiano.it)