Al Tribunale per i Minorenni di Roma il convegno sul disagio giovanile, la presidente: «Numeri in aumento e sistema sanitario nazionale troppo lento»
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«C’è un aumento del disagio psichiatrico tra i minori e di atti di autolesionismo e tentativi di suicidio. Ma abbiamo un sistema sanitario insufficiente, troppo lento a intervenire». A dirlo, a margine del convegno “Disagio giovanile: dall’autolesionismo al suicidio”, la presidente del Tribunale per i Minorenni di Roma, Lidia Salerno. L’evento, organizzato dalla professoressa Annarosa Porfilio, psicoterapeuta e docente di Tor Vergata, ha visto la partecipazione di esperti come i professori Pietro Ferrara, pediatria generale e specialistica al Campus Biomedico, e Francesco Rao, sociologo e docente presso Tor Vergata. (ilmessaggero.it)
Ne parlano anche altre fonti
«C’è un notevole aumento del disagio giovanile, lo vediamo dall'aumento delle procedure, delle situazioni di violenza e di fragilità dei minori». In cosa consiste questo disagio? «Si tratta soprattutto di disagi psichiatrici, abbiamo bambini di 9 anni che necessitano di cure farmacologiche, un aumento di atti di autolesionismo e tentativi di suicidio. (ilmessaggero.it)
Crescono in modo esponenziale i casi di autolesionismo e le tendenze suicide tra i giovanissimi, con un’impennata del 60% dopo la pandemia. I pediatri lanciano l’allarme e puntano il dito contro l’uso indiscriminato degli smartphone, chiedendo di inserire nei bilanci di salute un’indagine sulle tendenze suicide. (Orizzonte Scuola)
FONDAZIONE TERCAS/ TAVOLA ROTONDA CON STEFANO VICARI: "L'ABRUZZO TRA LE 5 REGIONI SENZA POSTI LETTO DEDICATI" (Certa stampa)
Soltanto da inizio anno al Bambino Gesù oltre 300 bambini adolescenti sono stati ricoverati per tentativi di suicidio», spiega oggi in un’intervista al Messaggero. Che si vede dall’aumento delle procedure. (Open)
Lo afferma Maurizio Pompili, professore ordinario di Psichiatria della Sapienza di Roma e direttore UOC Psichiatria, Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea. Dobbiamo lavorare insieme per costruire un ambiente in cui ogni persona si senta ascoltata e supportata. (Sanità24)
Parole, sì, ma che traducono situazioni spesso molto complesse, da un ragazzino che per mesi non esce dal suo letto a una giovane donna che è intrappolata nella convinzione di essere sovrappeso, fino a coloro che arrivano a procurarsi delle ferite o, nei casi più severi, a tentare il suicidio. (GQ Italia)