«Non ci pieghiamo ai politici, noi toghe sotto tiro». L’Anm in guerra
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Come in tutte le guerre, a un’azione corrisponde una reazione. E la replica dell’Anm non si fa attendere: «I continui attacchi mediatici ai giudici che assumono decisioni sgradite al potere ci costringono a prender nuovamente parola per denunciare le ferite che questo abusato triste copione reca anzitutto alle istituzioni del Paese», si legge nella nota firmata poco fa dalla giunta esecutiva dell’Associazione magistrati. (Il Dubbio)
La notizia riportata su altri media
«Solidarietà e vicinanza ai colleghi delle sezioni Immigrazione dei Tribunali di Roma, di Bologna e di Palermo» viene espressa dalla giunta esecutiva sezionale dell'Anm di Napoli che, in una nota, «manifesta la propria preoccupazione per le dichiarazioni di esponenti politici, anche di spicco, che hanno attribuito a una volontà di opposizione politica, con conseguente pericolosa delegittimazione della magistratura, i provvedimenti adottati dai colleghi - al di là del merito degli stessi che sarà valutato dalla Corte di Cassazione - in applicazione di noti principi di diritto, come la supremazia del diritto comunitario e l'efficacia vincolante delle sentenze della Corte di Giustizia Europea per i giudici nazionali». (napoli.corriere.it)
Il governo e la maggioranza politica che lo sostiene vogliono una magistratura al loro servizio e le toghe, sempre più insofferenti per le pretese di ingerenza della politica, hanno un sussulto di orgoglio istituzionale. (Il Fatto Quotidiano)
I magistrati in pensione si muovono a difesa della Costituzione, minacciata dalle leggi del centrodestra, e dei loro colleghi vittime sempre più frequenti di attacchi “inqualificabili di profilazione e dossieraggio”. (la Repubblica)
E, come dice il presidente Giuseppe Santalucia, ospite della trasmissione Tagadà su La7, chi non si allinea alle decisioni del governo e «fa… (la Repubblica)
"In attesa delle riforme peggiorative dell’attuale assetto, si prova a impaurire i magistrati", denuncia il sindacato delle toghe. Il tema della separazione delle carriere – da sempre controverso – risulta incandescente dopo l’offensiva dell’esecutivo contro le mancate convalide dei trattenimenti dei richiedenti asilo da "Paesi sicuri": sicuri per il governo ma non secondo la Corte Ue. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
“C’è un’insofferenza dichiarata nei confronti di un potere che non risponde alle direttive del governo“. Ma “i magistrati non fanno quello, non sono il braccio esecutivo del governo”. (Il Fatto Quotidiano)