Massimo Sertori al CAI: "Lasciamo le croci dove sono e mettiamone di nuove"

Prima la Valtellina INTERNO

“La montagna è sinonimo di ambiente, natura, storia, identità e tradizione. Valori che, a volte, come l’acqua di un “fiume carsico” si nascondono e riemergono. Anche per questi motivi mi meravigliano, oltre che amareggiano, le posizioni emerse dal portale del CAI - Club Alpino Italiano “Lo Scarpone”, dove si ritiene che le croci presenti sulle nostre montagne siano anacronistiche e divisive”. A dichiararlo è Massimo Sertori, assessore alla Montagna di Regione Lombardia (Prima la Valtellina)

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Il presidente del club alpino si scusa dopo la strigliata del ministro Santanchè: “Nessuna posizione ufficiale, non immagino la cima del Cervino senza la sua croce” (Cuneodice.it)

Il Presidente generale del Club alpino italiano Antonio Montani, in riferimento a quanto pubblicato oggi dalle agenzie di stampa, intende chiarire la posizione del Cai. Quanto pubblicato è frutto di dichiarazioni personali espresse dal direttore editoriale Marco Albino Ferrari durante la presentazione di un libro. (Prima la Valtellina)

Via le croci di vetta sulle montagne? Santanché: ''Basita'', Urzì: "Una follia". Interviene il presidente del Cai: "Mi scuso per l'equivoco generato" (il Dolomiti)

Sono 372 sulle Alpi, e molte sono lì da secoli, più di settanta sugli Appennini, alcune sono gigantesche: quella sul monte Catria, al confine tra Umbria e Marche, è alta 18 metri, sul monte Amiata ne spicca una di 22 metri. (ilgazzettino.it)

"Non abbiamo mai trattato l'argomento delle croci di vetta in alcuna sede, tantomeno prendendone una posizione ufficiale - ha spiegato in un comunicato Montani -. Croci di vetta, il Cai interviene e si scusa dopo le polemiche (Sportal)

La regola non è assoluta, alcuni crocifissi possono trovarsi anche sulle colline. Generalmente sulle cime che raggiungono i 2mila metri sono posizionate delle croci di vetta. (Virgilio Video )