Carriere separate, l’Anm si ricompatta e prepara la battaglia
La strada dovrebbe essere ormai segnata: sulla separazione delle carriere tra magistratura requirente e giudicante ci sarà un referendum, molto probabilmente nella primavera del 2026. L'auspicio è dello stesso ministro della Giustizia Carlo Nordio che ha più volte ribadito che su una riforma così costituzionalmente rilevante debbano essere gli italiani a pronunciarsi, anche per evitare che l'eventuale approvazione parlamentare venga percepita dai cittadini come il solito accordo sottobanco fatto dai partiti. (Il Dubbio)
Ne parlano anche altri giornali
«Quando io sono entrato in magistratura, i giudici godevano di più fiducia della chiesa cattolica». Non sarà un referendum né sul governo né sulle toghe». (La Stampa)
"Chiaramente su un argomento così importante, se non passasse il referendum, se non fosse approvato dal popolo italiano farebbe riflettere. Separazione carriere, Nordio: se non passa referendum c'è da riflettere... (Liberoquotidiano.it)
La mobilitazione delle toghe è legittima, s’intende. Ma c’è un “però”: la magistratura che pretende di combattere la politicizzazione rischia, con ogni singolo gesto di militanza, di superare quel confine sottilissimo che separa i poteri. (Il Dubbio)
"Una volta magistrato si resta magistrato per sempre". (Secolo d'Italia)
Poi ha parlato nello specifico dell'ex magistrato Piercamillo Davigo: "Abbiamo avuto un protagonista di 'Mani Pulite' condannato per via definitiva. (Liberoquotidiano.it)
Lo afferma il ministro della Giustizia Carlo Nordio al dibattito sulla... Leggi tutta la notizia (Virgilio)