UNO SPRAY NASALE PER L’ALZHEIMER Neurologia

Uno spray nasale per l’Alzheimer Punta all’inibizione di un enzima chiave L’inibizione nel cervello dell’attività di un enzima (S-aciltransferasi o zDHHC7) con un farmaco somministrato tramite spray nasale può contrastare il declino cognitivo e il danno al cervello tipici dell’Alzheimer. A studiarne la realizzazione è un team di ricercatori dell’Università Cattolica di Roma guidato dal prof. Claudio Grassi, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze, e dal prof. (italiasalute)

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Hanno utilizzato un farmaco somministrato tramite uno spray nasale. Ricercatori italiani sono riusciti a contrastare il declino cognitivo e il danno cerebrale in topi affetti dalla forma murina dell'Alzheimer. (Fanpage.it)

E ogni ricerca contribuisce a capire un po’ di più qual è il meccanismo della malattia di Alzheimer, una patologia multifattoriale che provoca progressivo decadimento cognitivo. Oggi uno di quei tasselli parla italiano e lo studio – appena pubblicato su Pnas – e che ipotizza l’utilizzo di uno spray nasale per rallentare il decadimento neurologico legato alla malattia, è a cura dell’Università Cattolica, campus di Roma (la Repubblica)

Gli Stati Uniti avevano approv… Il governo ha annunciato però che non ne rimborserà il costo. (la Repubblica)

Alzheimer, nuove speranze da uno spray nasale a base di un farmaco sperimentale

Una vera e propria rivoluzione che oltre a promettere una grande efficacia sarà facilmente somministrabile da chi soffre il terribile morbo di Alzheimer: ricercatori dell'Università Cattolica del Sacro Cuore Campus di Roma e della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli (ha collaborato anche l'Università di Catania) hanno unito le forze scoprendo che un enzima dal nome impronunciabile (S-aciltransferasi o zDhhc), se bloccato, si potrà combattere la malattia tramite un semplice spray nasale. (il Giornale)

Con 48 milioni di persone colpite nel mondo, di cui 600mila solo in Italia, l’Alzheimer e la demenza cognitiva si stanno affermando come una delle principali cause di disabilità, con proiezioni che indicano una progressiva crescita, anche in relazione all’invecchiamento della popolazione. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La ricerca contro l’ Alzheimer non si ferma. Sebbene una cura definitiva per la forma più comune di demenza in età avanzata non sia ancora stata trovata, una recente sperimentazione su modelli animali ha individuato un nuovo bersaglio terapeutico, aprendo la strada a potenziali nuovi trattamenti contro l’Alzheimer. (Sky Tg24 )