Candreva dice addio al calcio: "San Siro, la mia Scala"
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Antonio Candreva ha deciso di chiudere una carriera lunga e ricca di emozioni, annunciando il suo ritiro dal calcio giocato all’età di 38 anni. L’esterno, che ha vestito maglie prestigiose come quelle di Lazio, Juventus e Inter, ha scelto San Siro, teatro della sua ultima partita da professionista, per dare l’addio al pallone. Un luogo simbolico, definito da lui stesso "la Scala del calcio", dove ha scritto pagine importanti della sua storia sportiva.
In un’intervista rilasciata a Radio Kiss Kiss, Candreva ha svelato alcuni retroscena degli ultimi mesi, tra cui un possibile approccio con il Napoli. «Qualche chiacchierata tra il club e il mio procuratore c’è stata», ha ammesso, «ma poi non si è concretizzato nulla». Una stagione, quella appena conclusa, che lo ha visto chiudere il suo percorso alla Salernitana, con l’ultima apparizione in campo il 25 maggio scorso, in occasione di Milan-Salernitana. Dopo quel match, nonostante lo svincolo, non è arrivata alcuna offerta convincente, spingendolo a prendere la decisione di ritirarsi.
Candreva, che ha sempre dimostrato una grande professionalità e versatilità, ha voluto ringraziare i tifosi e la sua famiglia attraverso un video emozionante pubblicato sui social. Un montaggio che ripercorre i momenti salienti della sua carriera, dai gol più belli alle sfide più intense, accompagnato da una lettera d’addio in cui scrive: «Caro pallone, ti saluto da San Siro». Un messaggio che non ha lasciato indifferenti i suoi sostenitori, tra cui la moglie, che ha definito il marito «immenso» in un post commosso.
Durante l’intervista, l’ex calciatore ha anche parlato del suo rapporto con Antonio Conte, allenatore con cui ha condiviso esperienze significative. «Conte ti spinge oltre i tuoi limiti», ha dichiarato, citando l’esempio di Matteo Politano, che sotto la sua guida ha saputo reinventarsi come esterno in un modulo a cinque. Un dettaglio che sottolinea non solo l’impatto del tecnico, ma anche la capacità di Candreva di leggere il calcio con occhio critico e appassionato.