Inchiesta hacker, anche a Modena spiati noti imprenditori

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Gazzetta di Modena INTERNO

MODENA. Un mercato illegale di dossieraggi, banche dati violate illecitamente, accessi informatici abusivi, spioni infedeli e spiati eccellenti. C’è più di un filo che conduce in Emilia nella maxi inchiesta hacker condotta dai carabinieri di Varese e coordinata dalla Dda di Milano e dalla Direzione nazionale antimafia, che ha portato complessivamente a sette misure cautelari: ai domiciliari sono finiti l’ex super poliziotto e amministratore delegato dell’agenzia Equalize, Carmine Gallo, l’amministratore unico della Mercury Advisor, Massimiliano Camponovo, il socio e consulente informatico e investigativo, Nunzio Samuele Calamucci, e il 38enne correggese, Giulio Cornelli, amministratore e socio unico della Dag (ovvero Develop And Go), con sede a Reggio Emilia in via Gandhi 20, società tutte poste sotto sequestro preventivo. (Gazzetta di Modena)

Su altri media

Anche i giornalisti erano un obiettivo degli spioni della premiata ditta Equalize di Enrico Pazzali e Carmine Gallo. (Il Fatto Quotidiano)

Due degli arrestati nell'indagine milanese sulla reta di hacker dedita allo spionaggio, allo scopo di raccogliere dossier su politici e vip, si vantavano di aver violato un indirizzo e-mail assegnato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. (Fanpage.it)

Noi le abbiamo tutte». Ma come si vantava (a sua volta intercettato) il socio Nunzio Calamucci, «gli altri magari cercano di sgraffignare i dati, io ti trovo la persona, la città, il cognome nella Direzione investigativa antimafia, nella Dna, nell’antiterrorismo. (ilmessaggero.it)

Caso banche dati, "violato il sistema del ministero dell'Interno e una mail di Mattarella"

Poi Ignazio La Russa, che ha appena appreso di essere stato tra i personaggi pubblici finito nella rete degli hacker della Equalize, l’agenzia di investigazioni di Enrico Pazzali che ha redatto migliaia di dossier abusivi, torna serio e riflette su quello che sta accadendo. (Corriere Roma)

È una piattaforma che aggrega i contenuti di diversa origine, lecita e non. La piattaforma è integrata da informazioni "altamente riservate e sensibili", attraverso l’accesso abusivo allo Sdi, la banca dati interforze del ministero dell’Interno. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Nell'inchiesta sul presunto furto dalle banche dati ad opera di un'organizzazione di hacker e ex appartenenti alle forze dell'ordine, spunta la possibilità che gli arrestati abbiano "bucato" il ministero dell'Interno. (Sky Tg24 )