Inchiesta hacker, anche a Modena spiati noti imprenditori

Approfondimenti:
Ponte sullo Stretto

MODENA. Un mercato illegale di dossieraggi, banche dati violate illecitamente, accessi informatici abusivi, spioni infedeli e spiati eccellenti. C’è più di un filo che conduce in Emilia nella maxi inchiesta hacker condotta dai carabinieri di Varese e coordinata dalla Dda di Milano e dalla Direzione nazionale antimafia, che ha portato complessivamente a sette misure cautelari: ai domiciliari sono finiti l’ex super poliziotto e amministratore delegato dell’agenzia Equalize, Carmine Gallo, l’amministratore unico della Mercury Advisor, Massimiliano Camponovo, il socio e consulente informatico e investigativo, Nunzio Samuele Calamucci, e il 38enne correggese, Giulio Cornelli, amministratore e socio unico della Dag (ovvero Develop And Go), con sede a Reggio Emilia in via Gandhi 20, società tutte poste sotto sequestro preventivo. (Gazzetta di Modena)

Su altri media

Anche i giornalisti erano un obiettivo degli spioni della premiata ditta Equalize di Enrico Pazzali e Carmine Gallo. (Il Fatto Quotidiano)

Due degli arrestati nell'indagine milanese sulla reta di hacker dedita allo spionaggio, allo scopo di raccogliere dossier su politici e vip, si vantavano di aver violato un indirizzo e-mail assegnato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. (Fanpage.it)

Il tema è un classico immortale della cronaca giudiziaria: lo spionaggio industriale. Sono questi i protagonisti dell’inchiesta condotta da Francesco De Tommasi della Dda di Milano e da Antonello Ardituro dela Dna. (il manifesto)

Caso banche dati, "violato il sistema del ministero dell'Interno e una mail di Mattarella"

Poi Ignazio La Russa, che ha appena appreso di essere stato tra i personaggi pubblici finito nella rete degli hacker della Equalize, l’agenzia di investigazioni di Enrico Pazzali che ha redatto migliaia di dossier abusivi, torna serio e riflette su quello che sta accadendo. (Corriere Roma)

È una piattaforma che aggrega i contenuti di diversa origine, lecita e non. La piattaforma è integrata da informazioni "altamente riservate e sensibili", attraverso l’accesso abusivo allo Sdi, la banca dati interforze del ministero dell’Interno. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Nell'inchiesta sul presunto furto dalle banche dati ad opera di un'organizzazione di hacker e ex appartenenti alle forze dell'ordine, spunta la possibilità che gli arrestati abbiano "bucato" il ministero dell'Interno. (Sky Tg24 )