Si aggrava la posizione di Paola Pettinà: la falsa oss, ora in carcere, è indagata per 4 morti sospette
Non solo l’omicidio dell’81enne Imelda Stevan, morta il 13 luglio del 2023, per il quale è finita nel carcere di Montorio, a Verona. E’ indagata per altri tre decessi, Paola Pettinà , la falsa badante 46enne di Sandrigo (Vicenza) che avrebbe intossicato con dosi letali di farmaci gli anziani di cui si occupava, spacciandosi per assistente socio-sanitaria. Il conto delle morti sospette di cui sarebbe artefice sale dunque a quattro, mentre sarebbero cinque i tentati omicidi, gtra cui quello dell’ex compagno. (Nurse Times)
Se ne è parlato anche su altre testate
Stefania Miglioranza ragiona con il senno di poi ma, alla luce di quello che sembra sia accaduto a sua madre, ha tutte le ragioni del mondo. A poche ore dall’arresto di Paola Pettinà, la badante che nel 2023 potrebbe aver ucciso con un’ overdose di barbiturici la signora Imelda Stevan Miglioranza di Sandrigo, 81 anni, mamma di Stefania e Diego, è il momento di mettere in ordine i pensieri e riavvolgere il nastro di quei giorni. (Corriere della Sera)
«Mi manchi. Così si firmava Paola Pettinà nelle lettere recitate ai funerali di quei quattro anziani morti mentre lei stessa li assisteva fingendosi un’operatrice socio sanitaria: per quei decessi la donna è sospettata di essere la responsabile. (Corriere della Sera)
La domanda è: perché? Che cosa ha spinto Paola Pettinà, ora in carcere con l’accusa di omicidio volontario di una donna, del tentato omicidio di altre cinque persone, e indagata per altre tre morti sospette, a drogare con massicce dosi di ansiolitici gli anziani di cui avrebbe dovuto prendersi cura, tentando di ammazzare nello stesso modo anche l’ex compagno? Pm e gip non hanno trovato una risposta. (Corriere della Sera)
Dalle indagini è emerso che il partner, 50 anni, fosse del tutto all’oscuro delle azioni compiute dalla fidanzata. Sono questi gli aggettivi che usano i vicini di casa per parlare del compagno della quarantaseienne Paola Pettinà, che conviveva con la donna, la figlia e i genitori di lei nel suo appartamento al secondo piano di una palazzina di San Pietro in Gu (Padova). (Corriere della Sera)
Paola Pettinà, 46 anni, è al centro di un'indagine che la vede sospettata di aver causato la morte di quattro anziani che avrebbe dovuto assistere. La storia si dipana tra inganni, false identità e un uso letale di farmaci, trasformando quella che sembrava una tranquilla routine di assistenza domiciliare in un incubo per le famiglie coinvolte. (La Voce di Rovigo)
Con i familiari degli anziani che assisteva si fingeva un'operatrice sanitaria esperta o un'infermiera specializzata, invece gli avrebbe somministrato dosi massicce di tranquillanti, anche 100 gocce di Xanax in un solo giorno, fino a provocare la morte di almeno uno di loro. (il Giornale)