Idonei Concorso 2020, precari in piazza: “Ci sentiamo presi in giro” [VIDEO INTERVISTA]

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Idonei Concorso 2020, precari in piazza: “Ci sentiamo presi in giro” VIDEO INTERVISTA Di La scuola è di nuovo attraversata da una profonda ondata di proteste. Questa volta a scendere in piazza sono gli insegnanti idonei al concorso ordinario del 2020, che in 11 regioni hanno organizzato presidi per denunciare il congelamento delle assunzioni, previsto almeno fino al 2025. La decisione del Ministero dell’Istruzione e del Merito di dare la precedenza ai vincitori dei concorsi banditi con i fondi del PNRR ha scatenato la rabbia di migliaia di docenti che, pur avendo superato un concorso pubblico, si vedono negare il diritto al ruolo. (Orizzonte Scuola)

Su altri media

"Il lavoro è un diritto", impresso nella maglietta. "Idonei 2020 alla riscossa", su un grande lenzuolo bianco. (il Resto del Carlino)

Intervenuta nel corso della diretta della Tecnica della Scuola sull’avvio della scuola e sui problemi che ancora attanagliano gli insegnanti, la segretaria generale della Cisl Scuola Ivana Barbacci ha parlato del grande numero dei precari ancora quest’anno e delle possibili soluzioni da adottare: (Tecnica della Scuola)

/25. Questo aggiornamento è particolarmente rilevante per l’utenza e il personale scolastico interessato, in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico. Secondo il comunicato, il contingente complessivamente assegnato alla Regione Toscana per le operazioni di immissione in ruolo ammonta a 2.367 posti. (Oggi Scuola)

Presa di servizio 2 settembre, ancora incertezza per migliaia di precari. Bufanini: “Un disastro totale, nessuno si mette nei nostri panni, nessuno considera costi e disagi” VIDEO Di A pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, il mondo della scuola si ritrova ancora una volta a fare i conti con un problema annoso: i ritardi nelle nomine e nelle assegnazioni dei docenti. (Orizzonte Scuola)

"Stiamo effettuando 107 immissioni in ruolo di altrettanti docenti idonei dal concorso del 2020". Il direttore generale dell’ufficio scolastico regionale (Usr) Ernesto Pellecchia torna sul tema del precariato e risponde alle sigle sindacali e alle manifestazioni di protesta. (LA NAZIONE)

“Se una cosa non funziona, vuol dire che non funziona e si cambia. Ma non è che non funziona da un anno o da 2 anni o da 3 anni, non è un problema del ministro Valditara o del ministro Bianchi prima di lui o della ministra Azzolina prima ancora, è un problema degli ultimi 50 anni“. (Tecnica della Scuola)