Elena Cecchettin: «Se un giorno sarò io chiamatelo patriarcato». Le parole nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne

«Se un giorno sarò io, chiamatelo patriarcato», sono queste le parole che Elena Cecchettin, sorella di Giulia uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta, fa proprie nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. La giovane ha, infatti, condiviso sulle proprie stories Instagram un post di Valeria Fonte, commentando: «Sottoscrivo ogni slide». (ilgazzettino.it)

Ne parlano anche altri media

Sorso Questo pomeriggio lunedì 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, nel patio esterno al Centro di aggregazione si è tenuta l'inaugurazione ufficiale del murale dedicato a Giulia Cecchettin, la ragazza padovana uccisa l'11 novembre 2023 dal suo ex fidanzato Filippo Turetta. (La Nuova Sardegna)

Empoli si è animata di eventi con le studentesse e gli studenti del ‘Virgilio’ in corteo in centro storico. Momenti di riflessione per le strade, nelle piazze, nelle scuole. (LA NAZIONE)

In Veneto una ogni 600 abitanti seguita da un centro antiviolenza. Portate rispetto alle donne non solo il 25 novembre, ma ogni giorno». (ilgazzettino.it)

Rabbia e dolore in piazza: "Fermiamo i femminicidi". Una battaglia senza età che parte dai più giovani

In Italia il dato è a 24,8%. Lievemente superiore al valore Ue del 30,7% quello dell'Italia, con il 31,7%. (L'Eco di Bergamo)

Il nuovo servizio, basato su tecnologia OpenAi e sviluppato con il supporto di Bain & Company, offre assistenza continua agli studenti ed è disponibile 24 ore su 24, sette giorni su sette. (Frosinone News)

Ieri 25 novembre, è stata la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la prima senza Giulia Tramontano e Giulia Cecchettin, uccise entrambe da chi un tempo diceva di amarle, la prima addirittura incinta del suo primo bambino, quel figlio ucciso dal proprio padre, senza un minimo di rimorso, mai considerato davvero come essere vivente, ma solo un intralcio alla vita che desiderava, un'esistenza libera da relazioni, ma soprattutto priva di responsabilità, una finta libertà in nome della quale ha ucciso. (DiLei)