Morti nelle Rsa fiorentine: il giallo sui tempi e le richieste di verità
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Domenica scorsa, in quattro strutture residenziali per anziani gestite dalla società «Sereni Orizzonti» nel fiorentino, si è verificato un presunto focolaio di intossicazione alimentare che ha portato alla morte di tre ospiti e al ricovero di 114 persone con sintomi di gastroenterite. Tra le vittime, Gianpiero Samuelli, 88 anni, residente a Villa Desiderio, la cui famiglia ora chiede risposte chiare e tempestive. I fatti, però, sono avvolti da un alone di mistero, soprattutto per quanto riguarda i tempi dei soccorsi e la gestione dell’emergenza.
Secondo quanto emerso, la cena sarebbe stata servita tra le 18 e le 19, con i primi sintomi — vomito e diarrea — comparsi intorno alle 21. Nonostante la gravità della situazione, i soccorsi sarebbero arrivati solo nella notte, tra le 3 e le 6 del mattino, quando sette pazienti sono stati trasportati in ospedale. Un ritardo che ha sollevato dubbi e perplessità, soprattutto tra i familiari degli anziani coinvolti. «Qualcosa non torna negli orari», ha commentato una fonte vicina alle indagini, lasciando intendere che ci siano aspetti da chiarire.
Lucia, figlia di Gianpiero Samuelli, ha raccontato che suo padre, la sera prima di morire, era in ottime condizioni. «Era felice — ha spiegato — mio figlio, una giovane promessa dell’atletica, gli aveva mostrato un video della sua ultima gara. Lo chiamava sempre “campione”». Poche ore dopo, però, l’uomo ha consumato il pasto che, secondo le prime ipotesi degli inquirenti, potrebbe essere stato la causa della sua morte. Gianpiero è deceduto 24 ore dopo il ricovero, il 9 febbraio, e la famiglia ha già richiesto la riesumazione del corpo per un’autopsia che possa fare luce sulle reali cause del decesso.
A complicare ulteriormente il quadro, c’è l’amara constatazione di Lucia, che ha denunciato la mancanza di un gesto di cordoglio da parte della struttura. «Nessuno mi ha chiamato — ha dichiarato — anzi, ieri mattina ho trovato una fattura per i nove giorni di degenza di mio padre: circa 600 euro». Una situazione che ha aggiunto dolore a un lutto già difficile da elaborare.
Le indagini, intanto, proseguono per accertare le responsabilità e capire se il focolaio di gastroenterite sia stato effettivamente causato da cibi adulterati o avariati. Le autorità sanitarie stanno analizzando campioni di alimenti e bevande serviti nelle Rsa, mentre i familiari delle vittime attendono risposte che possano fare chiarezza su una vicenda che ha scosso l’intera comunità.