O l’Ucraina o Trump: il bivio dell’Europa
Ciò che impensierisce di più i progressisti da quando lo scrutinio ha palesato quale sarà il neo-inquilino della Casa Bianca, Donald Trump, è il pericolo di una presunta deriva autoritaria, posta in essere da colui che rappresenta l’apoteosi della lotta al politicamente corretto, alle follie woke, alle politiche green. Questa non è di certo la visione del popolo americano, ma d’altronde se i democratici fossero stati in linea con i sentimenti degli elettori, le urne avrebbero rivelato un risultato diverso. (Nicola Porro)
Se ne è parlato anche su altre testate
«A seguito dell'esplosione, le gambe del capitano russo sono saltate via ed è morto per dissanguamento», ha detto la fonte all'Afp, descrivendo Trankovsky come un «criminale di guerra» responsabile del lancio di missili da crociera dal Mar Nero verso obiettivi civili in Ucraina (Corriere della Sera)
«Voglio rico… «Osservo che le elezioni hanno avuto un risultato netto, quindi non si è generato nella società americana quel conflitto interno che la Russia sperava. Già questo è un bene». (la Repubblica)
Lo hanno ripetuto diversi opinionisti di peso, basandosi sui segnali favorevoli che Trump avrebbe mandato negli ultimi anni ai due leader, venendo spesso descritto dall’opposizione come una “marionetta del Cremlino” da un lato e un “succube” delle lobby filoisraeliane dall’altro. (Inside Over)
"Lo vedrete a breve", ha aggiunto. "Vedrete un inviato speciale di alto livello, qualcuno con molta credibilità, a cui verrà assegnato il compito di trovare una soluzione, di arrivare a un accordo di pace", ha detto una delle fonti. (Tiscali Notizie)
NEW YORK – Kurt Volker, già ambasciatore americano alla Nato e inviato speciale per l’Ucraina di Donald Trump durante il primo mandato, prevede questo: «Entro l’Inauguration del 20 gennaio il presidente vuole un percorso pronto per chiudere la guerra. (la Repubblica)
Ha parlato anche Donald Trump junior, dicendo che per (Inside Over)