Pioggia di missili russi sull'Ucraina, danni gravi e morti
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Un attacco senza precedenti ha colpito l'Ucraina, con 120 missili e 90 droni lanciati dalla Russia, causando ingenti danni alle infrastrutture energetiche e provocando almeno 10 vittime, anche nelle zone occidentali del Paese. La Polonia, in risposta, ha fatto decollare i caccia a scopo precauzionale. L'attacco, uno dei più massicci dall'inizio del conflitto, ha lasciato molte città ucraine senza luce e acqua, aggravando ulteriormente la situazione già critica della popolazione civile.
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha autorizzato l'invio di armi a lungo raggio a Kiev, una decisione che potrebbe influenzare l'andamento del conflitto. Tuttavia, il Cremlino ha ribadito la disponibilità al dialogo, nonostante l'intensificazione dei raid contro i centri urbani ucraini. La situazione a Odessa è particolarmente drammatica: la città è rimasta senza elettricità e acqua dalle prime ore del mattino, costringendo i residenti a cercare rifugio e a fare i conti con le esplosioni e i traccianti nel cielo.
L'Ucraina ha annunciato restrizioni energetiche a livello nazionale a partire da domani, a causa dei danni subiti dagli impianti energetici durante l'attacco. Ukrenergo, l'operatore del sistema elettrico ucraino, ha comunicato che i lavoratori del settore stanno lavorando incessantemente per ripristinare le attrezzature danneggiate il prima possibile. La giornata di oggi segna uno dei momenti più bui degli ultimi mesi per l'Ucraina, con la guerra che sale di intensità e le condizioni di vita della popolazione che peggiorano drasticamente.
In questo contesto, la comunità internazionale osserva con preoccupazione l'evolversi della situazione, mentre le autorità ucraine cercano di gestire le conseguenze di un attacco che ha colpito duramente il Paese.