Torna la vocazione maggioritaria in un nuovo bipolarismo (di G. Merlo)

Le elezioni regionali in Liguria, Umbria ed Emilia Romagna tra le molte altre cose ci hanno anche consegnato un dato con cui, prima o poi, occorre fare i conti. E, come ci dicono gli stessi sondaggisti, è ritornata la cosiddetta “vocazione maggioritaria” del Pd di veltroniana memoria. Ma la differenza di fondo rispetto alla stagione dell’esordio del Pd nel lontano 2007 è che questa volta la “vocazione maggioritaria” l’hanno decisa gli elettori e non il vertice del partito. (L'HuffPost)

Ne parlano anche altre testate

BOLOGNA – Di fatto è il partito maggioritario in regione. Con una percentuale persino più alta del 42,94 agguantato dal Partito democratico. (La Repubblica)

". Lo afferma l'Istituto di studi e ricerche Carlo Cattaneo nella sua analisi del voto del fine settimana in Emilia Romagna e Umbria."Il 'Centrosinistra largo' ha guadagnato qualche punto percentuale rispetto alle Europee. (Tiscali Notizie)

La vera sensazione che esce da queste elezioni regionali è che i due partiti principali si stanno mangiando gli alleati. In Umbria ed Emilia Romagna vince il centrosinistra e la Meloni per spegnere polemiche e trionfi di giornata chiama con grande fair play e furbizia i vincitori. (Quotidiano di Sicilia)

Partecipazione, appello bipartisan: "L’astensione è un nemico comune"

Ritrarsi, rispondere, come Bartleby lo scrivano di Melville, «Preferirei di no» anche al minimo impegno di apporre una croce su una scheda, è il segno del drammatico sfilacciarsi di un legame che è essenziale. (Corriere della Sera)

Da un punto di vista generale, al netto delle peculiarità dei territori e del tipo di elezione in cui sono stati chiamati alle urne quasi cinque milioni di elettori e si sono presentati la metà, il fatto che nella settimana nella quale si è celebrata la svolta ultra sovranista americana abbia vinto una coalizione progressista è certamente una buona notizia. (L'HuffPost)

E, alla luce del fatto che meno della metà degli imolesi si è recata alle urne, sono pronti a mobilitarsi in vista delle amministrative della primavera 2026. "Il nemico comune in questo momento è l’astensionismo", ha avvertito l’altra sera Roberto Visani, presidente del Consiglio comunale, rivolgendosi in apertura di seduta ai gruppi di maggioranza e opposizione e in particolare ai quattro candidati presenti nell’Aula di piazza Matteotti: il vicesindaco Fabrizio Castellari (eletto) e i consiglieri comunali Nicolas Vacchi, Daniele Marchetti e Filippo Samachini. (il Resto del Carlino)