Tavares su Fiat "Serve identità globale, ci sono molti progetti"

Di Giuseppe Tassi Due pianeti distanti, due orbite che restano lontane. Neppure l’atmosfera festosa dei 125 anni del marchio Fiat restringe il solco fra Carlos Tavares, numero uno di Stellantis, e il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Nessuna stoccata diretta, nessun cenno alle polemiche sui poli di produzione italiani del gruppo Stellantis ma due angoli visuali difficili da conciliare, due filosofie che sembrano rette parallele (QN Motori)

La notizia riportata su altri giornali

Le condizioni meteorologiche avverse hanno provocato un allagamento nella parte dello stabilimento dedicata alla produzione della Fiat 500 elettrica, rendendo la linea di produzione inagibile. (Automoto.it)

Festa e cassa integrazione. Con il rischio di estensione dei contratti di solidarietà per tutte linee fino a fine anno. Giovedì 11 luglio Stellantis celebrerà a Torino 125 anni di storia industriale del marchio Fiat sul tetto del Lingotto con il debutto della «Nuova Panda Fiat», la vettura elettrica prodotta in Serbia, a Kragujevac. (Corriere della Sera)

“Essere un marchio profondamente italiano non ne ha mai impedito lo sviluppo internazionale: anzi. Già ai tempi, i due terzi del suo fatturato nascevano all'estero. Esportare la nostra creatività ha fatto innamorare il mondo dell’Italia” ha detto John Elkann. (Torino Cronaca)

Mirafiori muore lentamente e Tavares assicura: “E’ il cuore pulsante di Stellantis”. Ma non ci crede più neanche Urso

Si fermeranno dal 15 luglio al 25 agosto cioè prima della pausa estiva. Lo ha comunicato Stellantis ai delegati sindacali. (Collettiva.it)

Adattarsi per sopravvivere. Carlos Tavares, Ceo di Stellantis, ha anticipato come sarà il fururo di Fiat in occasione della presentazione di Casa Fiat. (Il Sole 24 ORE)

Secondo l’amministratore delegato Carlos Tavares “Mirafiori è il cuore pulsante di Stellantis e di questo Paese”. Nel frattempo però la produzione dello storico sito torinese diminuisce inesorabilmente, il personale viene energicamente incentivato ad andarsene e il piano di rilancio è fatto di molte promesse e, per ora, pochissimi fatti. (Il Fatto Quotidiano)