17:01 - Commercio al dettaglio - Settembre 2024
A settembre 2024, rispetto al mese precedente, le vendite al dettaglio sono in crescita sia in valore sia in volume per entrambi i settori merceologici. Su base annua si evidenzia una variazione positiva per le vendite dei beni non alimentari, mentre per il comparto alimentare è in aumento solo il valore delle vendite. Tra le forme distributive, si registra un incremento per la grande distribuzione e per il commercio online; sono in flessione, invece, le vendite delle imprese operanti su piccole superfici e quelle al di fuori dei negozi. (Fiscal Focus)
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Le conseguenze dell’inflazione si fanno sentire anche nelle abitudini più amate dagli italiani, a partire dai pasti consumati fuori casa. Come spiega Luciano Sbraga, vicedirettore della Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Fipe), “se un tempo una cena al ristorante consisteva in tre portate, negli ultimi anni i… (L'HuffPost)
I consumi aumentano, anche se di poco e anche se a settembre c’è, su base annua, una flessione dei consumi alimentari in volume che va approfondita e che probabilmente è derivata dall’aumento dei prezzi del “carrello della spesa”, fenomeno che con il ridursi dell’inflazione tuttavia è andato scemando, tanto che a settembre, rispetto al mese precedente, i consumi alimentari crescono sia in volume che in valore. (Italia Informa)
Dopo il calo di agosto, a settembre l'Istat stima per le vendite al dettaglio, una variazione congiunturale positiva sia in valore sia in volume (+1,2%). Sono in aumento, sopra la media, le vendite dei beni alimentari in valore (+1,7%) e in volume (+1,5%) così come quelle dei beni non alimentari (+0,9% in valore e +1,1% volume). (Tuttosport)
Spesa alimentare in crescita, ma la ristorazione no, anzi fatica Secondo l'Istat, a settembre 2024 le vendite al dettaglio hanno registrato un aumento del 1,2%. La crescita è stata guidata dai beni alimentari, che hanno visto un incremento del 1,7% in valore e del 1,5% in volume. (Business Community)
Le vendite al dettaglio in Italia sono aumentate su base annua e mensile a settembre, come reso noto oggi dall’Istat. In particolare il dato è salito dello 0,7% su base annua dopo l’aumento dello 0,9% di agosto. (business24tv.it)
Sono diverse le cause di un dato su cui l’associazione Codici esprime preoccupazione: l’aumento di italiani che rinunciano alle cure. A fornire il quadro della situazione è il Presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, che durante la sua audizione sulla Manovra ha citato l’indagine “Aspetti della vita quotidiana”, con informazioni sulle persone che, pur avendone bisogno, hanno dovuto rinunciare ad un accertamento diagnostico o ad una visita specialistica. (Frosinone News)