Alessandro Basciano esce dal carcere, il suo avvocato: "Depositate prove che lo scagionano"
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Dopo l'arresto del 21 novembre con le accuse di stalking e minacce ai danni di Sophie Codegoni, Alessandro Basciano è stato scarcerato, è libero e sta tornando a casa. A confermarlo a Fanpage è il suo avvocato Leonardo D'Erasmo. (Fanpage.it)
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A cura di Andrea Parrella (Fanpage.it)
Ho a lungo sperato in un cambiamento, ma mi sbagliavo e ammetterlo è straziante». E' di ieri la notizia dell'arresto del suo ex Alessandro Basciano, dj e influencer, con l'accusa di stalking. (La Stampa)
Il deejay e influencer Alessandro Basciano è stato arrestato per stalking e minacce all'ex compagna Sophie Codegoni. "È stato ucciso dalla stampa questo ragazzo, è stato già fatto un processo mediatico e come spesso accade in questi casi è stato utilizzato come capro espiatorio per qualcosa che lui effettivamente non ha commesso", ha detto il suo avvocato, Leonardo D'Erasmo, dopo l'interrogatorio reso dal 35enne nel carcere di San Vittore davanti al gip di Milano Anna Magelli che ha firmato la richiesta di misura cautelare del pm Antonio Pansa. (Liberoquotidiano.it)
"Giustizia è stata fatta, almeno nel senso che ora è chiara la mia estraneità ai fatti. Dall'ordinanza che dispone la revoca della misura cautelare emerge come le menzogne vengano a galla. Ora chi ha mentito pagherà le conseguenze nelle opportune sedi". (Adnkronos)
Lo ha detto ai cronisti che lo attendevano fuori dal carcere di San Vittore, Alessandro Basciano, l'influencer e deejay 35enne, accusato di stalking dalla ex Sophie Codegoni. Per l'influencer se la gip Anna Magelli, dopo l'interrogatorio in carcere di questa mattina, «all'istante mi ha mandato a casa è perché non sussiste alcun tipo di reato». (Corriere TV)
Leonardo D'Erasmo, legale dell'influencer Alessandro Basciano detenuto in carcere a San Vittore, dopo l'interrogatorio avvenuto nel penitenziario milanese davanti al gip Anna Magelli sui presunti maltrattamenti nei confronti dell'ex compagna Sophie Codegoni commenta “Bresciano utilizzato come capo espiatorio per qualcosa che lui non ha fatto”. (La Repubblica)