Una questione di prestiti. Perché la Germania ha detto no a Unicredit (di E. Barucci)

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L'HuffPost ECONOMIA

Il rapporto con i nostri principali partners Europei è per molti aspetti asimmetrico. Le aziende francesi e quelle tedesche si avventurano spesso e volentieri nel nostro paese con operazioni di acquisizione che, aldilà delle frasi di circostanza, si traducono nello spostamento della ‘‘testa’’ fuori dall’Italia. Alcune volte, come nel caso di Lufthansa e ITA, l’operazione è addirittura benvista e salutata come la ‘‘soluzione’’. (L'HuffPost)

Su altre fonti

Anche quando a metà dicembre scadrà il periodo di lock-up, quindi, non ci saranno altre azioni Commerz che passeranno di mano attraverso un bookbuilding, la soluzione tecnica più classica per far cambiare rapidamente il proprietario di grandi quote di capitale. (Nicola Porro)

Credo che la vendita" del 9% di Commerzbank ad Unicredit "sia stata fatta in maniera regolare" al netto dell'indagine aperta dal governo tedesco, "non credo che vogliono vendere altre quote, ma tutto ciò che è accaduto è stato fatto in maniera più regolare". (Civonline)

La crescita dal 9 al 21% è avvenuta attraverso contratti derivati, che non necessitano del via libera di Francoforte. Unicredit ingrana la quinta e senza ancora ricevuto l'ok della Bce, ha rastrellato in borsa arrivando al 21% della banca tedesca Commerzbank. (ilmessaggero.it)

UniCredit, Orcel: «Nessuna opa su Commerzbank, chiederemo alla Bce l'ok a salire»

Ma chi sono i sovranisti, se non coloro che attaccano il mercato unico nei fatti, più che attraverso le inutili parole dei presunti nazisti all’opposizione e isolati politicamente? Dopo la batosta in Turingia e Sassonia, la reazione del governo federale fu la chiusura delle frontiere con tanto di riattivazione dei controlli per impedire l’arrivo di nuovi immigrati clandestini. (InvestireOggi.it)

I prossimi giorni saranno decisivi perché a questa operazione dell'istituto di piazza Gae Aulenti si collega, indirettamente, la possibilità dell'apertura in Italia di una fase di consolidamento in una parte del settore bancario (Milano Finanza)

A dirlo, in un'intervista al Messaggero, è il ceo dell'istituto italiano, Andrea Orcel.«No, sarebbe un atto aggressivo, noi abbiamo comprato il 4,5% sul mercato e un 4,49% che ci è stato venduto dallo Stato tedesco, siamo contenti di quanto abbiamo fatto. (Corriere della Sera)