Caso Metropol, “Salvini sapeva della trattativa, non della tangente”. La procura chiede l’archiviazione per Savoini e gli altri indagati

Matteo Salvini sapeva del petrolio, non della tangente. Dopo tre anni la Procura di Milano chiede di archiviare l’indagine sui soldi russi alla Lega con trattative al Metropol di Mosca, operazione che fu fatta saltare all’ultimo da chi la stava organizzando, con protagonisti il leghista Gianluca Savoini, ex braccio destro di Salvini, l’avvocato d’affari Gianluca Meranda e l’ex bancario Mps Francesco Vannucci. (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Finisce così in niente la strombazzatissima inchiesta sulla Lega che per tre anni ha tenuto sulla corda i dirigenti di via Bellerio. C'erano gli incontri con i russi e c'erano le mail. (ilGiornale.it)

E' la tesi, che non ha trovato riscontri, della procura di Milano che dopo tre anni e mezzo ha chiesto l'archiviazione per Gianluca Savoini, fondatore dell'associazione Lombardia-Russia ed ex portavoce del ministro e segretario della Lega Matteo Salvini, per l'avvocato d'affari Gianluca Meranda (figura di "significative ambiguità") e per l'ex bancario Francesco Vannucci, indagati per corruzione internazionale per l'affare russo dell'hotel Metropol. (La Sicilia)

Vannucci: “La sera c’è stata […] (Il Fatto Quotidiano)

Il 16 luglio 2018, l’ex portavoce di Matteo Salvini, Gianluca Savoini, rientrato da un viaggio in Russia durante il quale ha partecipato con il leader della Lega, allora ministro dell’Interno, a un incontro con l’omologo russo Vladimir Kolokoltsev, ne parla con Francesco Vannucci, il quale riferisce tutto a Gianluca Meranda. (Il Fatto Quotidiano)

Onorevole, non c'era niente di rilevante per il Carroccio. "Abbiamo aspettato i tempi della Giustizia, ora apprendiamo che ci sarà una richiesta di archiviazione. Il che conferma quanto abbiamo sempre sostenuto: non siamo implicati e non abbiamo avuto finanziamenti illeciti. (ilGiornale.it)

E tutto finì in una bolla di sapone. La bufala, sapientemente costruita dai soliti giornali d’inchiesta di sinistra (vera e propria “macchina del fango”), è stata in questi anni una formidabile arma di lotta politica nelle mani dei leader di quella parte politica, che l’hanno cinicamente usata contro Matteo Salvini e il suo partito, presentati come corrotti e servi di potenze straniere. (Nicola Porro)