Lo sciopero dei portuali minaccia (anche) la corsa di Kamala Harris

Lo sciopero dei portuali minaccia (anche) la corsa di Kamala Harris
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Corriere della Sera ECONOMIA

Lo sciopero dei portuali che blocca da ieri i 36 scali della costa atlantica e del Golfo del Messico – tutti quelli dal Maine fino al Texas, passando per Boston, New York, Filadelfia e New Orleans – rischia di costare molto caro a Kamala Harris, già alle prese col calo dei venti che fino a un mese fa hanno gonfiato le vele della sua candidatura. In un Paese nel quale le disuguaglianze crescono e le imprese hanno potuto contare su normative che rendono difficile creare organismi rappresentativi dei lavoratori, le battaglie dei sindacati per recuperare terreno sono state seguite con simpatia da gran parte dell’opinione pubblica. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altre testate

Lo “strike”, che si estende dal Maine al Texas, riguarda 14 porti che assieme gestiscono circa la metà delle importazioni che raggiungono gli Usa. Un nuovo cigno nero all’orizzonte sui traffici mondiali. (Nordest Economia)

Gruppo con origini tedesche, Kühne+Nagel è un gigante mondiale dei trasporti, nei settori navale, aereo e stradale. (Corriere del Ticino)

Lo spettro dello sciopero dei lavoratori portuali statunitensi indetto dal sindacato International Longshoremen's Association nell’ambito della vertenza sul rinnovo del contratto (scaduto il 30 settembre) si è concretato: dalla mezzanotte (ora locale) del primo ottobre 2024 i portuali hanno fermato il lavoro e lo faranno a tempo indeterminato. (TrasportoEuropa)

Usa, lo sciopero dei portuali preoccupa: i timori su commercio globale e inflazioni

Questo pensiero l’esperto, pare di capire, lo ha maturato considerando la presa di posizione espressa anche ieri sul tema dalla Casa Bianca, la quale da tempo ha fatto intendere di non volere utilizzare nei confronti dei lavoratori la mano pesante, ovvero non fare uso del Taft-Hartley Act, con cui in teoria potrebbe imporre loro la fine dell’astensione dalle attività. (shippingitaly.it)

Lo sciopero blocca tutto, dal cibo alle spedizioni di automobili, in un'interruzione che secondo gli analisti costerà all'economia americana miliardi di dollari al giorno, minaccerà posti di lavoro e potenzialmente alimenterà l'inflazione. (Corriere del Ticino)

Tra le richieste del sindacato Ila, International Longshoremen’s Association, c'è anche quella di salari più alti e maggiori tutele sociali e i rappresentanti dei lavoratori hanno già fatto sapere che hanno intenzione di portare avanti l’agitazione "fino a quando sarà necessario". (LA STAMPA Finanza)