Sciopero della scuola, “in Toscana aderisce oltre il 50 per cento, a Livorno l’80 per cento” dicono i sindacati. Presidio davanti alla prefettura

Stipendi inadeguati all'inflazione, ancora troppi precari e contratti di lavoro da salvaguardare e non differenziare. Sono alcune delle rivendicazioni portate in piazza da Flc Cgil Toscana in occasione dello sciopero nazionale dei settori Scuola, Università, Ricerca e Afam. Presidio regionale di fronte alla prefettura di Firenze in Via Cavour, altri si sono svolti a Pisa e Grosseto. «Adesione sup… (La Repubblica Firenze.it)

La notizia riportata su altri giornali

La segretaria generale Flc Cgil Teramo, Alessandra Palombaro, ha evidenziato le ragioni della protesta: dall’adeguamento salariale («in Italia gli stipendi sono i più bassi d’Europa e, rispetto ai lavoratori della funzione pubblica, a parità di titolo di studio, il divario è di circa 6.500 euro»), all’autonomia differenziata che crea disparità fra le regioni, alla diffusa condizione di precariato. (Il Centro)

L’emittente che da oltre 30 anni racconta il territorio del Triveneto con una forte attenzione all’aspetto devozionale. Il Network VIDEOMEDIA (TVA VICENZA)

È l’unica della sua scuola ad avere le chiavi del plesso, la sua decisione di non aprire ha permesso di manifestare anche agli insegnanti precari che temevano ritorsioni. (il manifesto)

Secondo quanto si apprende da fonti accreditate, la rilevazione fatta alle 18 di giovedì - e riguardante quasi il 57% delle scuole italiane - indicava infatti una percentuale di adesione media del 5,20%, con punte superiori al 6,5% tra il personale Ata, leggermente inferiori al 5% tra il personale docente, sotto l'un per cento tra i dirigenti e del 2% tra il personale educativo. (Il Sole 24 ORE)

Una piazza «incazzata», per usare le parole del segretario generale della Cgil Fvg Michele Piga. Il popolo della Cgil ha aderito in massa all’appello dello Spi e della Flc, uniti da due mobilitazioni che guardano agli stessi obiettivi. (Telefriuli)

I prof: «Siamo i nuovi poveri del settore pubblico» (Corriere Delle Alpi)