Cesare Ragazzi, il figlio Nicola: «Portava suo nipote in discoteca. Tra i suoi clienti tanti vip, ma solo Lucio Dalla lo ha ammesso»
«Ha fatto sempre di tutto fino alla fine, senza mai pestare i piedi a nessuno e con umiltà». È questo il ricordo di Nicola Ragazzi, figlio del celebre Cesare Ragazzi, scomparso venerdì 27 dicembre a 83 anni dopo aver combattuto contro una breve e fulminante malattia. Il venditore è morto all'interno della sua casa di Bazzano, a Bologna, dove il figlio ricorda i bei momenti passati insieme al papà. Nicola, intervistato dal Corriere della Sera, ha raccontato alcuni aspetti caratteriali del papà Cesare e ha rivelato che, tra i suoi clienti, c'erano numerosi vip, di cui in pochi hanno ammesso nella loro vita di aver avuto problemi di calvizie. (leggo.it)
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MODENA. Aveva messo in testa capelli a calvi e a persone stempiate, con un trapianto non invasivo. Questa è “l’idea meravigliosa” di Cesare Ragazzi venuto a mancare per un malore sabato 28 dicembre, all’età di 83 anni, nella sua casa a Bazzano (Bologna). (Gazzetta di Modena)
La parrocchia, affollata per ricordare l'imprenditore nato a Bazzano, nel Bolognese, scomparso a 83 anni dopo una breve fulminante malattia, ha visto celebrare anche «il suo battesimo, quello dei figli e il suo matrimonio». (corrieredibologna.corriere.it)
Peggio ancora paragonarlo a Guido Angeli, Wanna Marchi, il ‘baffo’ Roberto da Crema o a Giorgio Mastrota: si infuriava. Ma unirlo ai nomi dei signori di cui sopra no: per lui era quasi un affronto. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Ragazzi è stato un pioniere nel settore della tricologia, inventando una protesi che ha cambiato la vita di molti, e diventando un'icona televisiva negli anni '80 grazie a una campagna pubblicitaria che è entrata nell'immaginario collettivo. (La Voce di Rovigo)
Come raccontò Cesare Ragazzi in un'intervista poco aver venduto la sua azienda a un fondo finanziario londinese nel 2011 - gli era venuta dai film western: «I film di allora erano quasi tutti di indiani e cow boy e gli indiani scalpavano i cow boy come trofeo. (La Repubblica)
Per decenni, almeno in Italia, la lotta alla calvizie e il tentativo di combattere in modo efficace la perdita di capelli sono stati immediatamenti associati a lui, il geniale imprenditore di Bazzano che, da un piccolo laboratorio aperto nel lontano 1968 arrivò, una trentina di anni dopo sfiorare il sogno della quotazione in Borsa forte di un fatturato di 60 miliardi di lire e 48 filiali tra Italia e resto del mondo, Usa compresi (dati 1998). (il Resto del Carlino)