L'odio «derubricato» e meno moderazione: così Facebook e Instagram rischiano di diventare come X
«Gli omosessuali? Malati». «I cinesi? Responsabili della diffusione della pandemia di Covid». «Le donne? Oggetti per l'arredamento». Prima dell'annuncio di Mark Zuckerberg di martedì queste esternazioni avrebbero violato gli standard della community di Facebook e Instagram. Ora, le modifiche introdotte a livello globale da Meta e scovate dalle testate americane Wired e Cnn potrebbero renderle lecite, insieme ad altri discorsi d'odio. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altre testate
Meta (LA STAMPA Finanza)
Hanno scatenato un terremoto mediatico le parole pronunciate da Mark Zuckerberg in un suo recentissimo annuncio via social che potremmo definire epocale per il contenuto: “Penso che una buona parte dell’establishment si sia confuso su numerosi elementi fattuali e abbia chiesto di censurare moltissime notizie che, a posteriori, si sono rivelate quantomeno dibattibili se non addirittura vere. (Radio Radio)
I partner di Meta che si occupano di fact-checking affermano di essere stati "colti alla sprovvista" dalla decisione dell'azienda di fare a meno della verifica delle informazioni nei contenuti pubblicati su Facebook, Instagram e Threads. (WIRED Italia)
L’ultima mossa di Meta, ovvero l’ingresso di John Elkann (esponente di punta della finanza europea) e Dana White (presidente UFC ed emblema dell’imprenditoria americana “senza troppi fronzoli”) nel consiglio di amministrazione, sembra suggerire qualcosa di molto più profondo di un semplice rimpasto aziendale. (StartupItalia)
Il responsabile delle rivista italiana non esclude che Zuckerberg stia progettando di dare più visibilità a quei contenuti più incendiari o polemici, magari non necessariamente solo falsi, per avere più reazioni e per mantenere gli utenti all’interno delle piattaforme. (RSI Radiotelevisione svizzera)
C’è un piano politico, uno giuridico e uno economico. Quello politico è… (L'HuffPost)