VIDEO Violenza donne, Carfagna: “Valditara su migranti? Statistiche dicono altro"
La deputata di Noi Moderati: "Fenomeno che affonda le sue radici nella cultura del possesso" “Le parole di Valditara sul legame tra immigrazione clandestina e violenza di genere? Le statistiche dicono il contrario. Senza dubbio ci sono alcune problematiche legate ad alcune comunità, non è un caso che nel 2018 mi sono battuta affinché venisse inserito nel Codice rosso il reato di matrimonio forzato, ma queste problematiche non sono alla base del fenomeno dei femminicidio e delle violenze di genere”. (LAPRESSE)
La notizia riportata su altri giornali
mi sono battuta perché venisse inserito nel Codice Rosso il reato dei matrimoni forzati, e quella norma è stata approvata all'unanimità. Diciamo che però queste problematiche non sono alla base di un fenomeno, quello dei femminicidi, quello della violenza di genere, quello della violenza maschile sulle donne che affonda le sue radici in una cultura del possesso che nega alle donne spazi di autonomia, spazi di indipendenza, spazi di libertà e che uccide una donna ogni tre giorni". (Il Sole 24 ORE)
Lo ha detto Gino Cecchettin, padre di Giulia, all'Università Luiss Guido Carli di Roma, in occasione della presentazione della campagna di sensibilizzazione #nessunascusa, di cui è promotrice, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. (Adnkronos)
Gino Cecchettin, chi è il padre di Giulia (uccisa un anno fa): l'impegno nella lotta alla violenza sulle donne e la forza della figlia Elena La relazione «È stato un processo di escalation, che Filippo ha vissuto senza nemmeno rendersi conto del male che stava facendo prima di tutto a sé stesso. (ilmessaggero.it)
Femminicidi, Meloni come Valditara: "L'immigrazione illegale di massa incide sulla violenza contro le donne" (La Stampa)
Le cause vanno affrontate tutte quante. E l’Italia continuerà a lavorare per fermarla. (Il Fatto Quotidiano)
Perché le parole del ministro Giuseppe Valditara «sono scollate dalla realtà e pericolose».… Se a riempirla il 25 novembre dello scorso anno era stato il dolore collettivo per il femminicidio di Giulia Cecchettin, adesso lo farà «l’offesa alla sua memoria», dicono gli studenti. (la Repubblica)