Kalulu accende Milan-Juventus: «Thiago Motta e quella telefonata». Così è nato l'affare dell'estate

Sarà un Milan-Juventus speciale per Pierre Kalulu quello di sabato 23 novembre a San Siro. Arrivato in rossonero nel 2020, il francese ha vinto lo scudetto nel 2022 con Stefano Pioli in panchina per poi trasferirsi in estate alla Juventus con la formula del prestito oneroso con diritto di riscatto in favore dei bianconeri. Thiago Motta ha avuto un ruolo decisivo: «Quando ho chiamato il mister, lui mi ha detto subito: «Sei pronto a giocare ogni tre giorni?. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre fonti

Nel pre-partita, l'ex calciatore rossonero, Massimo Ambrosini, è intervenuto come opinionista su DAZN, parlando di Milan-Juventus Tutto è pronto per il grande appuntamento del tredicesimo turno di Serie A. (Pianeta Milan)

Se ha esordito in Serie A proprio con il Diavolo, giocando 84 gare nella competizione tra il 2020 e il 2024 con tre goal segnati. (ilBianconero)

Il giornalista Mediaset, Gianni Balzarini, è stato intervistato da Radiorossonera.it in vista di Milan-Juventus. Le sue considerazioni, a cominciare da Dusan Vlahovic: “Thiago Motta ha voluto fargli capire che lui è uguale a tutti gli altri: la fase difensiva non è un opzione ma un obbligo per tutti, chiudendo cosi la vicenda relativa alle sue dichiarazioni dopo la prima partita con la Serbia. (Tutto Juve)

Milan, il fratello di Kalulu: “È una storia finita”. La chiamata con Ibrahimovic

Oggi si gioca Milan-Juventus e sarà la prima volta in cui Pierre Kalulu affronterà la squadra rossonera da avversario, dopo avervi giocato tra il 2020 e il 2024. Certamente vorrà ben figurare a San Siro, il suo stadio per quattro stagioni, e magari far venire qualche rimpianto a chi lo ha ceduto. (MilanLive.it)

Milan-Juventus è una gara particolare per mille motivi: in primis per l'aspetto storico e prestigioso del nostro calcio, ma anche per gli intrecci di mercato venutisi a creare tra questi due grandi club nel corso degli anni. (Goal Italia)

"All’inizio era triste perché non voleva lasciare Milano e lo era anche perché aveva capito che il club non lo voleva più. Sono cambiati dei dirigenti lì ma lui con Zlatan (Ibrahimovic), con cui ha anche giocato, ha parlato dopo e ci è rimasto male quando si sono sentiti a telefono. (Pianeta Milan)