Il botta e risposta tra Macron e Gualtieri per Emily in Paris: "Lotteremo strenuamente per riportare la serie a Parigi", "A Roma sta benissimo"

È stato il presidente francese a lanciare un guanto di sfida tra lo sciovinista e l’adolescenziale verso produttori e showrunner della celebre serie Netflix che hanno deciso di trasferire la protagonista della loro produzione nella capitale italiana (Il Fatto Quotidiano)

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Solo nell’ultimo periodo, però, il tema sta diventando trasversale, tanto da fare capolino addirittura nel dibattito generalista. Fino a qualche anno fa vissute come un semplice prodotto di intrattenimento, le serie si sono trasformate in strumenti di riflessione sociale attraverso cui plasmare - avete letto bene, sì, plasmare - opinioni e influenzare azioni. (Luce)

Se siete fan accaniti di Netflix, avrete senz’altro visto o almeno sentito parlare della serie tv Emily in Paris. Ma il successo è stato eclatante con risvolti positivi per il turismo nella capitale francese (InvestireOggi.it)

Di solito, quando di mezzo ci sono donne e rapimenti, la questione è seria. E contro chi? Noi italiens, colpevoli di aver rapito Emily, peggio della pugnalata alle spalle del 1940, del Tour vinto da Ginettaccio Bartali nel 1948 e del Mondiale del 2006. (Avvenire)

Dopo che il Presidente francese Macron ha detto di voler “lottare per riportare Emily a Parigi” è arrivata la risposta del sindaco Gualtieri. (Sky Tg24 )

L’affascinante Emily Cooper ha due pretendenti: Roma e Parigi. Tra l’Eliseo e il Campidoglio se le suonano e se le cantano. In maniera giocosa, ma fino a un certo punto. A essere oggetto di contesa è Emily in Paris, serie tv di enorme successo prodotta da Netflix (Open)

Poi però leggo dell’exploit di Elly Schlein sul palco con gli Articolo 31, per non parlare della crociata di Emmanuel Macron contro il possibile trasloco di ‘Emily in Paris’ a Roma, e allora non me la sento di derubricare le dichiarazioni di Sala a facile antipolitica. (IL GIORNO)