Quel 20 giugno del '76 quando si affermò (e poi declinò) la Repubblica dei partiti e del Parlamento

Quel 20 giugno del ’76 quando si affermò (e poi declinò) la Repubblica dei partiti e del Parlamento | In In Storia | Di Di Franco Astengo La votazione svoltasi ieri in Parlamento sull’autonomia differenziata ha rappresentato un ulteriore passo d’addio alla Costituzione Repubblicana, già mutilata in passato per ragioni di mera convenienza tattica da parte delle forze politiche di centrosinistra (Titolo V, riduzione del numero dei parlamentari). (Strisciarossa)

La notizia riportata su altre testate

Questo elemento si inserisce in una strategia complessiva che, in una fase di forte riflusso nella partecipazione politica e nella strutturazione dei partiti segnalata non soltanto dalla presenza elettorale ormai stabilmente assestata attorno o appena al di sotto del 50%, punta decisamente ad un accentramento del potere politico – amministrativo ben oltre al primato della governabilità, trappola nella quale era caduta anche la sinistra al tempo dello “sblocco del sistema politico”: slogan poi portato avanti sia dalla Bicamerale 1997-98, sia dalla proposta di modifica costituzionale poi sfociata nel referendum del 2016. (Contropiano)

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato la legge recante «disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione», che era stata approvata il 19 giugno a Montecitorio dalla Camera. (ilmessaggero.it)

Com’è noto, nei giorni scorsi il Parlamento (I) ha approvato in via definitiva la legge ordinaria che reca norme procedurali per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario (deliberazione Camera dei deputati di mercoledì 19 giugno); (II) ha effettuato (Senato della Repubblica, martedì 18 giugno) la prima delle quattro deliberazioni volte alla adozione della legge di modifica della Costituzione sul punto della forma di governo dello Stato (elezione diretta del primo ministro). (Il Fatto Quotidiano)

La smania non aiuta le riforme

La lettera La presidente dell'Anci Calabria Rosaria Succurro, in relazione all'Autonomia differenziata, ha scritto ai sindaci dei Comuni calabresi, cui ha chiesto di «evitare forme di fughe in avanti, di protagonismo politico e di visioni aprioristiche motivate da interessi di parte». (LaC news24)

Dopo 10 anni di mandato alla guida dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, eletto europarlamentare, ha annunciato le sue dimissioni ieri, tra gli applausi della mattina e un accordo in extremis sull’azienda ex Bellico per salvare 350 posti di lavoro. (Il Fatto Quotidiano)

Come se non bastassero il premierato, l’autonomia differenziata e la riforma della magistratura, il centrodestra mette sul piatto anche il cambiamento della legge elettorale per i Comuni. La serietà di un intento riformatore si giudica infatti dal suo realismo e dalla sua prudenza, dalla coerenza delle proposte e dall’approfondimento dei temi. (Corriere della Sera)