Mantra coesione nel centrodestra. Ma Salvini-Tajani si punzecchiano

Roma, 1 dic. – Come se si fossero messi d’accordo, e con ogni probabilità è esattamente così, i leader del centrodestra provano a seppellire le polemiche delle ultime settimane intonando all’unisono il ritornello della coesione. La narrazione del ‘volemose bene’ prevede che le schermaglie vengano derubricate a dialettica e che gli scontri ormai quotidiani – dal canone Rai alla politica estera, dalle banche all’Europa – si trasformino in “diversità che sono un valore”. (Agenzia askanews)

Se ne è parlato anche su altri giornali

"L'Italia è tornata a correre, lo dicono i dati macroeconomici, la crescita del Pil, i numeri eccezionali sull'occupazione mai così alta dai tempi dell'Unità d'Italia, la ritrovata fiducia degli investitori, la performance del nostro export che ci ha permesso di diventare per la prima volta la quarta nazione esportatrice al mondo. (Liberoquotidiano.it)

Ciò che ci rende forti e coesi è la volontà di stare insieme, che è quello che ci consente di fare sempre sintesi e trovare un punto di incontro». Lo ha detto la premier, Giorgia Meloni, in un videomessaggio all’assemblea di Noi Moderati. (Il Sole 24 ORE)

Meloni: «Alleati coesi, pur nelle differenze». Ma Tajani e Salvini continuano a pungersi

«Siamo forze politiche diverse, ognuna con un’identità e la sua storia: un valore aggiunto. Perché siamo uniti dalla stessa visione di fondo, crediamo negli stessi valori di riferimento, intendiamo portare avanti gli stessi progetti». (Corriere della Sera)