"Locus of control". Cosa c'è dietro il linguaggio del corpo di Trump

Non si parla d'altro che della prontezza di spirito di Donald Trump in quei drammatici momenti al comizio di Butler in Pennsylvania. Rapidità nel chinarsi prima, per evitare di essere colpito dal cecchino. E poi forza di volontà nel rialzarsi, circondato dagli agenti del secret service, peraltro trovando pure il tempo per arringare la folla. La sua immagine con l'orecchio insanguinato e il pugno rivolto in alto è potente, elettoralmente utilissima, clamorosa. (il Giornale)

Ne parlano anche altre fonti

È uno dei commenti più condivisi su Weibo, l'X cinese, in merito all'attentato fallito contro Donald Trump. L'argomento è in tendenza sui social della Repubblica Popolare sin da domenica mattina e ha generato un misto di riflessioni e tesi complottiste, ma anche e soprattutto una bella dose di ironia e prese in giro. (La Stampa)

Di Tito Borsa Ci sono fotografie che rimangono nella storia e che raccontano in modo sintetico e immediato un momento che diventa parte della memoria collettiva. L’immagine di Donald Trump sanguinante che si è appena rialzato per arringare la folla dopo che gli hanno sparato, con gli uomini della sicurezza attorno a lui e la bandiera statunitense come sfondo, è una di queste. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia è approdata anche sulle piattaforme cinesi. Con quel pugno alzato verso il cielo nello scatto che sta facendo il giro del mondo gli utenti lo hanno ribattezzato anche compagno Trump (Sky Tg24 )

Il vero segreto di Trump, quelle voci su Vannacci e Toti: quindi, oggi...

Un istante dopo l’attentato in Pennsylvania, Donald Trump, mostrandosi salvo, se “miracolato”, rivolto verso la folla del suo “popolo”, abiti casual e berretto rosso elettorale da baseball sul capo, Trump, dicevamo, solleva e esibisce il pugno chiuso. (L'HuffPost)

Piattaforme note, come Taobao e JD.com, le rendevano disponibili in diverse taglie e colorazioni. Ora però non è più possibile acquistarle. (L'HuffPost)

E neanche quel "fight, fight, fight", combatti combatti combatti, urlato ai suoi sostenitori poco dopo aver rischiato la pelle. Non quel pugno rivolto verso l’alto col sangue che intanto sgorga dall’orecchio. (il Giornale)