Mirafiori, la promessa di Stellantis: «Non ci saranno licenziamenti e in Italia non si chiudono stabilimenti»
«Stellantis non intende chiudere nessun stabilimento in Italia, così come non ha nessuna intenzione di fare licenziamenti collettivi». Nei giorni più neri dell’automotive, con i pesanti tagli annunciati da Volkswagen (15 mila esuberi e 3 fabbriche in bilico), Nissan (9mila unità) e Schaeffler (4.700), ieri al tavolo del Mimit, Giuseppe Manca, responsabile Risorse Umane di Stellantis Italia, ha provato a rassicurare il governo e i sindacati confermando il piano industriale per l’Italia. (Corriere della Sera)
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Stellantis non è intenzionata a chiudere stabilimenti in Italia e nemmeno a procedere con licenziamenti di massa. Questo è quanto emerge dal Tavolo Stellantis che si è svolto ieri, dove il ministro delle Imprese Adolfo Uso ha annunciato che il Governo in manovra aumenterà il Fondo Automotive anche se non servirà per nuovi incentivi. (HDmotori)
La situazione di incertezza sul futuro dello stabilimento di Termoli e, in particolare, sul progetto della Gigafactory continua a preoccupare, e la mancanza di un piano industriale dettagliato da parte di Stellantis alimenta il timore di ulteriori difficoltà per l'intero settore automotive in Italia (Primonumero)
L'industria automobilistica europea «è al collasso. Il ministro Adolfo Urso al tavolo Stellantis al Mimit pensa agli annunci fatti in questi mesi da Volkswagen, che prevede la chiusura di tre stabilimenti in Germania, di Audi, che dismetterà le attività in Belgio e di importanti aziende della componentistica europea che cesseranno le proprie attività, quando si appella ai sindacati italiani, a Confindustria e all'Anfia affinché facciano «fronte comune con le vostre associazioni europee. (Corriere della Sera)
“Prima del prossimo tavolo sapremo la direzione dell’Europa. Il governo intende aumentare la dotazione del fondo automotive e di raddoppiare le risorse arrivando a 400milioni di euro”. (Il Fatto Quotidiano)
ROMA — Il governo recupera 200 milioni per il fondo automotive, portando la dotazione per il 2025 a 400 milioni, e farà convergere altre misure sulle quattro ruote, come i contratti di sviluppo, che valgono altri 500 milioni, ma l’obiettivo è arrivare a 1 miliardo, e poi i residui dei soldi non usati per gli incentivi, altri 240 milioni. (la Repubblica)
Gravina (M5S): "Tagli al fondo automotive e rinvii infiniti, i lavoratori pagano il prezzo delle scelte del Governo" (Termoli Online)