Ecco perché non sentirò la mancanza di Beppe Grillo

Ieri Giuseppe Conte ha liquidato Beppe Grillo. Ha ragione Tommaso Cerno sui quasi 300 mila euro che si prendeva Grillo dal Movimento Cinque Stelle. La domanda che dobbiamo farci è: non è che quei soldi arrivavano dai fondi dei gruppi parlamentari, cioè contributi pubblici, versati come consulenza a Grillo per la comunicazione? Pensate davvero che ce li metteva Conte di tasca sua? Oppure qualcuno dei suoi amichetti? Chissà se entravano in questo grande calderone quei soldi che, Giuseppi dixit, sono finiti a foraggiare una “controcomunicazione che fa venire meno le ragioni di una collaborazione contrattuale”. (Nicola Porro)

La notizia riportata su altri media

L'attuale consigliera comunale capitolina cerca una seconda vita politica come rappresentante dei valori ortodossi del Movimento e perciò, in questi mesi estivi, si è molto avvicinata al Garante. (il Giornale)

Giuseppe Conte ha annunciato la decisione di non rinnovare il contratto che garantiva 300 mila euro al fondatore del Movimento 5 Stelle. «Beppe Grillo è responsabile di una contro-comunicazione che fa venire meno le ragioni di una collaborazione contrattuale», sostiene il leader politico del movimento nel nuovo libro di Bruno Vespa Hitler e Mussolini. (Corriere della Sera)

Dopo il colpo di grazia al campo largo, il parricidio deflagrato su chat interne e media e ridimensionato grossolanamente e a fatica – «non si è mai visto un parricidio compiuto con la risoluzione di un rapporto contrattuale» – con un Beppe Grillo tormentato, quello che valuta le prossime mosse dal day after del sigillo sullo stop al contratto di consulenza con il M5S. Del resto, ha ben poco da ridere. (Secolo d'Italia)

L’analisi di Bruno Vespa. Il M5s nemico della casta? Ora è come gli altri partiti

L’avvocato si sente già oltre. Considera il garante già irrilevante, il passato che scalcia. (Il Fatto Quotidiano)

Giuseppe Conte, intervistato da Bruno Vespa per il suo ultimo libro, ha ufficializzato ieri ciò che ormai a tutti appariva come un epilogo inevitabile: il contratto di Beppe Grillo, in scadenza a fine anno, non sarà più rinnovato. (La Stampa)

Chiesi a Giuseppe Conte se non fosse stravagante per un partito pagare il suo Khamenei, l’inarrivabile Capo Supremo, l’Elevato soprannaturale, il Garante che tutto può e tutto decide. Conte non batté ciglio e rispose che siccome la cosa è stravagante assai, Grillo percepisce 300mila euro all’anno non come Garante, ma come grande comunicatore. (QUOTIDIANO NAZIONALE)