Nel settore del lavoro domestico 200mila colf e badanti invisibili
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Fotogramma Quasi la metà di colf e badanti che lavorano in Italia proviene da Romania, Ucraina e Filippine. Il lavoro domestico è storicamente caratterizzato da una forte presenza di lavoratori e lavoratrici immigrate, senza contare quei collaboratori domestici senza permesso di soggiorno che lavorano nelle nostre case, prendendosi cura dei nostri cari, che «non si riescono ad intercettare perché invisibili alla società» ha spiegato Lorenzo Gasparrini, segretario generale dell’associazione Domina. (Avvenire)
Ne parlano anche altri media
COSENZA – Il settore del lavoro domestico è storicamente caratterizzato da una forte presenza immigrata. Nel 2023 i lavoratori domestici stranieri rappresentano il 68,9% del totale, e la percentuale sale al 72,7% se consideriamo solo i contratti di badante. (Quotidiano online)
Il lavoro domestico è talvolta indispensabile per le famiglie. (QuiFinanza)
Tuttavia, la disponibilità di questi lavoratori non riesce a tenere il passo con le esigenze delle famiglie italiane. – La domanda di assistenza familiare in Italia è in costante crescita, un fenomeno inevitabile considerato l’invecchiamento della popolazione. (Stranieri in Italia)
C’è un esercito silenzioso che ogni giorno si prende cura delle nostre case, dei nostri figli, dei nostri anziani. Sono le badanti, le colf, le baby sitter che permettono a milioni di famiglie italiane di andare avanti. (LA NOTIZIA)
Ho denunciato alla Guardia di Finanza la presenza di una badante irregolare, senza permesso di soggiorno, che lavora in nero. In quali conseguenze può incorrere? Le sanzioni per il lavoro dipendente in nero sono a carico del datore e non del lavoratore. (La Legge per Tutti)
È un dato che può stupire, essendo la prima provincia veneta (e al 13° posto nazionale) per indice di vecchiaia, con 264 anziani ogni 100 giovani. (ilgazzettino.it)