Fumetti e disegni al Wow. Spazio sul genio che scrisse "La Bohème"

Fumetti e disegni al Wow. Spazio sul genio che scrisse La Bohème
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Cento anni fa moriva Giacomo Puccini, compositore tra i più amati che ha lasciato capolavori come «Madama Butterfly», «La Bohème» e «Turandot». Nel giorno preciso in cui ricorre il centenario della sua morte, oggi, Wow Spazio Fumetto Museo del Fumetto di Milano (viale Campania 12) dedica una mostra che espone gli omaggi di alcuni dei più importanti autori del fumetto italiano realizzati appositamente su commissione del museo stesso: Milo Manara, Silver (Lupo Alberto), Silvia Ziche (Topolino e Lucrezia), Giuseppe Palumbo (Diabolik), Claudio Villa (Tex), Simone Bianchi (Marvel e DC Comics), Mirka Andolfo (Sweet Paprika, Blasfamous), Lola Airaghi (Dylan Dog, Brendon e Legs Weaver), Fabio Celoni (Topolino), Claudio Sciarrone (Topolino e Marvel), Fabiano Ambu (Bonelli), Adriano Carnevali (I Ronfi) e Sandro Dossi (I Puffi). (il Giornale)

Se ne è parlato anche su altri media

Il programma ripercorre i passi giovanili dal «Preludio Sinfonico», composto nel 1882 per l'esame finale di composizione al Conservatorio «Verdi», all'intermezzo di «Madama Butterfly». (il Giornale)

In occasione del centenario, il genio musicale del Maestro lucchese verrà celebrato con una ricca rassegna di eventi, che si svolgeranno tra Lucca e Torre del Lago. Melodico, drammatico e innovativo, in poche parole: Giacomo Puccini, un genio musicale. (gonews)

Era stato un fumatore accanito per tutta la vita, il maestro. Massimo compositore italiano del primo Novecento, per moltissimi anni – troppi – il suo enorme successo presso il pubblico non è andato proprio di pari passo con il giudizio della critica (oggi non è più così). (la Repubblica)

Intercultura, da Lettonia, Turchia e Francia a Sassari

Ha la grazia della melodia, mentre altri musicisti creano cattedrali musicali ma non ti conquistano al primo ascolto come lui". Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Citato da Carlo Emilio Gadda in «Quer pasticciaccio brutto de via Merulana» (1946), amato da Ungaretti, Flaiano, Sartre e Trilussa (che nel 1936 gli ha addirittura dedicato una poesia firmandosi con lo pseudonimo scherzoso Wattel Appesk). (Corriere Roma)

Sassari. Lontano dai banchi, via da casa, in città lontane, a volte mai sentite nominare prima, per imparare tutto quello che i libri e la scuola non possono insegnare, per diventare cittadini del mondo. (SARdies.it)