25 novembre, Chiara Ferragni: 'Ci siamo commossi. Dovremmo essere tutti in piazza'

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Link Embed https://video.repubblica.it/cronaca/25-novembre-chiara-ferragni-ci-siamo-commossi-dovremmo-essere-tutti-in-piazza/457661/458624 Copia Copia 25 novembre, Chiara Ferragni: "Ci siamo commossi. Dovremmo essere tutti in piazza" "Sono qua da cittadina e dovremmo esserci tutti in questa piazza. Penso che tutti ci siamo commossi, e' stato un momento importante. Sono veramente felice di essere qua, penso sia stato per tutti quanti cosi'". (Repubblica TV)

Ne parlano anche altre fonti

“Voi potete fare la vita che volete, dovete però essere prudenti in certe situazioni e dovete anche aiutarci ad aiutarvi. Quindi con questi strumenti le istituzioni vogliono essere più vicine a tutti voi per riuscire a risolvere questa drammatica situazione che non è assolutamente degna di un Paese così civile e così avanti come l’Italia”. (La Repubblica)

Com'era già accaduto a Sanremo durante la 73esima edizione quando, da co-conduttrice, ha scelto di dedicare il suo monologo alla bambina che è stata e ha indossato ogni sera abiti manifesto. L'imprenditrice digitale ha voluto mostrarsi ancora una volta al fianco delle donne. (Vanity Fair Italia)

L’impegno di Assolombarda per l’eliminazione della violenza contro le donne si rinnova. (Il Sole 24 ORE)

Coperchi, chiavi, fischietti, un boato. «Per Giulia Cecchettin e per tutte queste donne non facciamo un minuto di silenzio ma bruciamo tutto» è l’urlo che ha chiuso la manifestazione contro la violenza sulle donne organizzata ieri mattina in largo Cairoli a Milano, proprio di fronte al Castello Sforzesco. (ilGiornale.it)

Ci sono stati cortei in tutta Italia per dire no ai femminicidi e la partecipane a tali eventi in Italia è stata ancora più sentita per via del recente omicidio di Giulia Cecchettin. Ricorreva ieri, 25 novembre, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. (Trash Italiano)

Quasi mezz’ora. Sabato al presidio «Il patriarcato uccide» in largo Cairoli a Milano (poi spostatosi in piazza Duomo) non ci si è limitati a citare un elenco di nomi: si è pronunciata anche la data in cui sono state assassinate, il modo e per mano di chi (nel caso in cui si conosca l’autore del femminicidio). (Corriere Milano)