"Non cerchiamo una nuova guerra fredda", Biden prova a rassicurare l'Ue

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AGI - Agenzia Giornalistica Italia ESTERI

Fra i punti chiave il clima: l'intenzione è quella di raddoppiare il contributo per la lotta al cambiamento climatico

"Non stiamo cercando una nuova Guerra Fredda o un mondo diviso in blocchi rigidi", ha detto Biden, senza mai citare direttamente la Cina, nel suo primo intervento davanti all'Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Joe Biden sottolinea che "gli Usa sono tornati al tavolo, di nuovo impegnati con l'Ue". (AGI - Agenzia Giornalistica Italia)

Su altri giornali

Secondo le stime di Our World in Data, oggi il 43,5% della popolazione internazionale ha ricevuto almeno una dose di vaccino. Gli Stati Uniti stanno facendo la loro parte e aumentando i loro sforzi. (L'HuffPost)

Gli Stati Uniti hanno già propagandato questa vertice da lungo tempo, descrivendolo come “il più grande vertice di capi di stato per affrontare l’epidemia”. A livello globale, gli Usa sono il paese che ha affrontato nel modo peggiore l’epidemia di Covid-19. (Radio Cina Internazionale)

Immagini e video atroci, che hanno subito fatto il giro del mondo imbarazzando la Casa Bianca che le ha subito definite "orribili e inaccettabili". E se questo succede oggi in America con un presidente democratico, non è certo un esempio di rispetto per la "dignità umana" (QUOTIDIANO NAZIONALE)

L'annuncio del presidente è giunto a margine dei lavori dell'Assemblea Generale dell'Onu: gli Stati Uniti stanzieranno inoltre più di 350 milioni di dollari per aiutare a distribuire vaccini in tutto il mondo, nei Paesi più poveri. (leggo.it)

L’Italia dal canto suo è invece pronta a triplicare gli sforzi, inviando entro l’anno ben 45 milioni di dosi, come ha reso noto il premier Mario Draghi nel suo intervento. Attualmente nel mondo sono circa 6 miliardi le dosi di vaccino somministrate, grazie alle quali circa 2,5 miliardi di persone sono pienamente vaccinate, il 33% della popolazione mondiale. (laRegione)

Senza contare lo stop dei negoziati sulla riforma della polizia, la cosiddetta legge Floyd, che potrebbe allontanare dal presidente gran parte dell’elettorato afroamericano. Una progressione negativa che potrebbe peggiorare vista la bufera che si sta abbattendo sulla Casa Bianca per la crisi degli immigrati al confine col Messico. (Corriere del Ticino)