Scuola, la protesta degli idonei al concorso del 2023

Scuola, la protesta degli idonei al concorso del 2023
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La Repubblica INTERNO

Non si ferma la protesta dei precari della scuola. Questa volta a dare il via a una mobilitazione nazionale sono gli idonei dei concorsi 2023 previsti dal Pnrr che oggi pomeriggio anche a Genova si sono ritrovati sotto la sede del provveditorato con lo slogan “Rompiamo il muro del precariato” e in mano i cartelli che indicano il risultato ottenuto dalle selezioni che hanno coinvolto migliaia di insegnanti dalla scuola dell’infanzia alle superiori. (La Repubblica)

La notizia riportata su altri media

“Questo ordine del giorno impegna il Governo ad avviare in tempi brevi una procedura di confronto con la Commissione Europea “, ha dichiarato Bucalo, sottolineando l’importanza di trovare una soluzione per i migliaia di candidati che hanno superato il concorso ordinario del 2023 e attendono di essere immessi in ruolo. (Orizzonte Scuola)

Per gli idonei non c’è nemmeno una graduatoria ad esaurimento, così come prevedono gli accordi con l’Europa in merito ai concorsi Pnrr. Sono molti i docenti precari che hanno svolto il concorso dell’anno scorso risultando idonei non vincitori che sono sul piede di guerra. (Tecnica della Scuola)

Ma occorre inoltre specificare che la Commissione non ha alcuna competenza diretta per imporre all’Italia di assumere insegnanti a tempo determinato su base permanente, né di applicare una determinata procedura o determinati criteri per l'assunzione degli insegnanti». (Unione Monregalese)

Docenti idonei concorso Pnrr 2023: “da vincitori a fantasmi che da dovranno ripetere tutto, è una assurdità” – Intervista a Luigi Sofia

Gli insegnanti che hanno superato il concorso, ma ai quali non è stato assegnato il ruolo perché in esubero rispetto ai posti previsti, chiedono di essere gradualmente assorbiti dal sistema, attraverso delle graduatorie di merito e non mediante ulteriori concorsi: "I nuovi concorsi non sono solo inutili, in quanto ci troveremo a rifare le stesse prove che abbiamo già superato, ma sono anche dispendiosi, sia in termini di tempo, sia in termini di soldi, visto che il business della formazione è oramai gestito per la maggior parte da università private online". (Fanpage.it)

Senza mezzi termini, ha liquidato la questione come “lana caprina“, minimizzando l’importanza del cambio di denominazione dei voti (“dal 9 all’ottimo, dal 7 allo discreto, chi se ne frega “) e della possibilità di bocciatura per 5 in condotta. (Orizzonte Scuola)

“Noi chiediamo Innanzitutto dignità al merito: siamo insegnanti che abbiamo superato un concorso pubblico, abbiamo superato una prova scritta e una prova orale. (Tecnica della Scuola)