VIDEO | Via Assad dalla Siria, si svuotano le carceri: libero anche il 70enne Ragheed, che finì in cella per non bombardare i civili
VIDEO | Via Assad dalla Siria, si svuotano le carceri: libero anche il 70enne Ragheed, che finì in cella per non bombardare i civili Dopo la fuga del dittatore Assad, si sono aperte le porte del 'mattatoio' e delle altre carceri in Siria, dove erano rinchiusi detenuti: tra loro c'è chi è finito in cella per essersi rifiutato di sparare sui civili o per critiche al regime Getting your Trinity Audio player ready... (Dire)
Su altre testate
Per giudicare i passati crimini del regime di Assad e dei suoi funzionari, deve entrare in scena la giustizia internazionale: questo l'auspicio di Amnesty International dopo la presa di Damasco da parte dei ribelli Siria ‘liberata’, Noury (Amnesty international): “Paese devastato da torture e guerra, ora entri in scena la giustizia internazionale” (Dire)
«Andate dove volete», rispondono i ribelli alle donne che, incredule, chiedono dove debbano andare. Le immagini mostrano la liberazione delle detenute della prigione di Sednaya, in Siria, ad opera dei ribelli jihadisti di Hayat Taìharir al Sham. (Corriere TV)
Nel 2017 Amnesty International l'ha definito un «mattatoio di esseri umani». (ilmessaggero.it)
Il presidente del governo provvisorio siriano, Abdurrahman Mustafa ha dichiarato: “Il nostro popolo in Siria ha riconquistato la libertà. Oggi è un giorno molto felice per noi”. Mustafa, presidente del governo provvisorio siriano, ha rilasciato un'intervista alla Radiotelevisione turca (TRT). (TRT)
La prigione di Sednaya, soprannominata "Mattatoio umano ", è una prigione militare vicino a Damasco utilizzata dal governo di Assad per detenere migliaia di prigionieri, sia civili che ribelli. L'Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr) ha stimato a gennaio 2021 che 30.000 detenuti sono morti a Sednaya a causa di torture, maltrattamenti ed esecuzioni di massa dallo scoppio della guerra civile siriana. (la Repubblica)
Amnesty International ha chiesto che i responsabili delle violazioni dei diritti in Siria affrontino la giustizia dopo la caduta di Bashar al-Assad, definendola una "opportunità storica" per porre fine a decenni di abusi. (Il Dubbio)