300 milioni alla Difesa. Si preparano i fondi «inutilizzati»

Cinque progetti transfrontalieri a sostegno degli appalti comuni indetti dai Paesi membri saranno finanziati dalla Commissione Ue. In totale costeranno 300 milioni di euro, 60 a testa. Tutti rientrano in Edirpa, strumento per il rafforzamento dell’industria europea della difesa. Sono a carattere transfrontaliero e ruotano intorno al rifornimento di munizioni per artiglieria, acquisto di sistemi di difesa aerea e missilistica a breve e medio raggio, acquisizione di moderni blindati per il trasporto di truppe. (il manifesto)

Ne parlano anche altri giornali

Bruxelles – Dopo i grandi proclami pubblici sulla necessità di costruire un’industria della difesa europea, la Commissione ha approvato il finanziamento di cinque progetti transfrontalieri per appalti congiunti volti all’acquisto di armi e mezzi militari che coinvolgeranno una ventina di Stati membri. (EuNews)

I fondi, ad oggi spesi in minima parte, verrebbero destinati ad infrastrutture necessarie (ponti, strade, ferrovie) alla mobilità delle forze armate e all’incentivazione dell’industria bellica. (il manifesto)

La Commissione europea intende reindirizzare circa 400 miliardi di euro dal bilancio dell’UE, inizialmente destinato a ridurre le disuguaglianze economiche tra i paesi membri, al fine di spenderlo per rafforzare il complesso militare-industriale degli Stati e fornire aiuti militari all’Ucraina. (ByoBlu)

Progetti UE per la sicurezza dei mari europei

Con un forte richiamo al coinvolgimento attivo dei cittadini e alla cooperazione tra Stati membri, il documento evidenzia anche l'importanza della condivisione dell'intelligence e della dissuasione come elementi chiave per garantire la sicurezza collettiva. (il Giornale)

Dirottare alla Difesa i Fondi per le aree povere dell’Unione, un terzo del budget europeo. La Commissione von der Leyen punta tutto sugli armamenti, ancor di più dopo il ritorno di Trump. Incaricato per la Coesione è l’italiano Fitto, ieri sotto esame. (il manifesto)

Oggi, questi ordigni, incluse munizioni chimiche, bombe e proiettili di artiglieria, giacciono sott’acqua, costituendo una seria e urgente minaccia per l’ambiente marino, la salute umana e lo sviluppo delle attività economiche in mare. (PesceInRete)