Ultima vittoria, addio e lacrime per Giorgio Minisini: il ritiro è ufficiale

Anche le cose belle hanno una fine. L'addio di Giorgio Minisini alle gare segna il gran finale dei campionati estivi di nuoto artistico: il campione romano, oro ai mondiale di Doha, aveva annunciato pochi giorni fa la sua ultima uscita in vasca da atleta. Il lungo applauso del pubblico ha introdotto l'ennesimo show di Minisini, portacolori di Fiamme Oro e Aurelia Nuoto: che vale l'oro. Il suo "My Way" accende l'entusiasmo del pubblico romano: un esercizio di rottura rispetto a quanto visto finora, con il celebre brano nella versione punk dei Sex Pistols (Eurosport IT)

La notizia riportata su altri giornali

Nel giorno dell’ultima gara di Giorgio Minisini, con il Solo agli Assoluti chiusi oggi al Foro Italico di Roma, il nuoto artistico saluta anche due ex azzurre: le savonesi Domiziana Cavanna e Costanza Ferro. (La Gazzetta dello Sport)

Non vogliamo dire addio, perché sarebbe proprio brutto per uno sport che celebra il bello, l'estetica, le coreografie e i sorrisi, ma arrivederci a Giorgio Minisini, il pioniere del nuoto artistico che una volta chiamavano sincronetto e lui quasi si offendeva. (La Gazzetta dello Sport)

49 Giorgio Minisini ha danzato in acqua per l'ultima volta dopo l'annuncio dell'addio al nuoto artistico di qualche giorno fa. Il 28enne romano ha vinto davanti al pubblico dei Campionati italiani a Roma ha fatto la sua ultima apparizione ufficiale e dopo aver vinto la sua ultima gara i presenti gli hanno tributato un bellissimo applauso e tutti hanno gridato forte il suo nome. (Fanpage.it)

Nuoto artistico, Giorgio Minisini annuncia il ritiro

Sport ora per ora (Sport Mediaset)

Il momento di dire basta. Formato dalla madre Susanna De Angelis (tecnico ed ex atleta) e da papà Roberto (giudice internazionale, scomparso il 28 agosto del 2022), Giorgio aveva mostrato i primi segnali di vitalità negli Assoluti del 2009, quando aveva 13 anni, e da quel momento un'ascesa irrefrenabile, guidato dalla passione per questa specialità e dalla voglia di abbattere i muri del pregiudizio. (Tuttosport)

“Ho iniziato a nuotare perché farlo mi faceva sentire vivo: era una cosa divertente. È diventata una missione quando buona parte del mio mondo si è messa contro questo gioco, e senza accorgermene, stagione dopo stagione, la missione si è trasformata in ossessione”. (Sky Tg24 )