Sanità, la Puglia sfida il governo Meloni: “Dopo i vaccini contro la bronchiolite, sì alle altre terapie che Roma ci nega”

Non soltanto la prevenzione della bronchiolite nei neonati: la Regione è pronta a sfidare il governo su tutte le prestazioni cosiddette “extra Lea”. Ovvero quegli accertamenti medici e quelle terapie che i pugliesi non dovrebbero poter permettersi in quanto non rientrano nei livelli essenziali delle prestazioni e quindi sono “proibite”, secondo le indicazioni del ministero della Salute, alle Regi… (La Repubblica)

Ne parlano anche altri giornali

L’obiettivo è fissato e dopo le rassicurazioni dell’azienda si conta di raggiungerlo. Si sperava di cominciare a ottobre, come con i vaccini anti influenza e anti Covid ma la casa farmaceutica ha avuto problemi produttivi. (La Repubblica Firenze.it)

Virus invernali Virus sinciziale, Aifa accelera iter per gratuità. Schillaci: in fascia A prima della stagione epidemica L'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) sta accelerando l'iter per rendere gratuito il farmaco Niservimab, destinato alla prevenzione del virus respiratorio sinciziale nei neonati e bambini fino a due anni. (Farmacista33)

Roma, 24 settembre – Permangono ancora densi banchi di nebbia sulla situazione di Beyfortus (nirsevimab), l’anticorpo monoclonale commercializzato da Sanofi (che lo ha sviluppato con Astrazeneca) contro il virus respiratorio sinciziale umano (Rsv), responsabile delle bronchioliti nei bambini con meno di un anno. (RIFday)

Vaccini per la bronchiolite, un primo assaggio di autonomia differenziata (di E. Mattia)

“È un gran pasticcio”, dice Silvio Garattini, il più autorevole farmacologo italiano, fondatore dell’Istituto Mario Negri, di fronte all’incredibile vicenda dell’anticorpo monoclonale Beyfortus (nirsevimab) che previene le bronchioliti da virus sinciziale nei bambini da zero a due anni. (Il Fatto Quotidiano)

Gentile direttore, 23 SET (Quotidiano Sanità)

In questi giorni la vicenda dei vaccini per la bronchiolite negati dal Ministero della Salute ai neonati delle Regioni che non possono pagarlo o che sono in piano di rientro, quindi dal Lazio in giù, ci ha fatto intravedere, concretamente, i rischi e le conseguenze drammatiche dell’autonomia differenziata sul diritto alla salute e sugli altri diritti, e servizi pubblici essenziali, delle cittadine e dei cittadini del nostro Paese. (L'HuffPost)