Giorgetti: “Se non arrivano proposte dai ministeri sui tagli, farò io la parte del cattivo”

ROMA – Non fa sconti il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. In occasione della festa del Foglio spiega chiaramente le sue intenzioni: "Ho sollecitato tutti i colleghi a fare proposte rispetto alle spese che sono da considerarsi inutili, dopodiché se i colleghi non presenteranno proposte al ministro dell'economia, a cui tocca fare la parte del cattivo, farà la parte del cattivo e farà lui". Le interpretazioni sulle tasse Poi ha aggiunto: “Nella prossima manovra sicuramente non ci saranno più tasse. (la Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri media

Le forche caudine di quella che un tempo si chiamava “Finanziaria” sono vicine. La coperta è corta e le alternative sono solo due: tagliare le spese o aumentare le tasse. Il ceto medio (8 milioni di contribuenti) spera nella diminuzione dell’aliquota Irpef. (LaC news24)

L'intervento del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti alla festa de Il Foglio. Annuncia anche interventi in favore delle famiglie: "Chi ha figli in età giovane o scolare sostiene sicuramente più spese. (Fanpage.it)

Il ministro dell'Economia conferma "cuneo fiscale strutturale". E anticipa: "Lavoriamo a incentivi fiscali per chi vuole restare al lavoro" ''Sicuramente non ci saranno più tasse. Il cuneo fiscale diventerà strutturale''. (Adnkronos)

Giorgetti: “Ministeri taglino o farò io la parte del cattivo. Nella manovra non ci saranno più tasse”

Giorgetti: “Chi ha figli a scuola sostiene più spese e merita un trattamento migliore” Di (Orizzonte Scuola)

“Sacrificio vuol dire che alcune spese vanno tagliate per ministeri ed enti pubblici. Dovremo rinunciare a qualche programma che non dà utilità e tagliare le spese inutili. Se non lo faranno, il ministro dell’Economia, che deve fare la parte del cattivo, lo farà”. (LAPRESSE)

Ci sono due stagioni dell’anno in cui il governo, qualsiasi governo, entra in fibrillazione: l’autunno, per definire la manovra economica e la legge di stabilità che il Parlamento deve approvare entro il 31 dicembre; e la primavera, quando deve mettere mano all’aggiornamento dei conti. (La Stampa)