Perché l'intelligenza artificiale sta spaventando il suo creatore?

Dopo Yoshua Bengio, tocca a Geoffrey Hinton. Sono i padri dell’Intelligenza artificiale (Ai) e il loro figliolo li spaventa. Ultimo in ordine di tempo è Hinton e quasi tutti i quotidiani di ieri (3/5) riportano il suo allarme. Sul “Corriere” questo è il titolo al servizio di Massimo Gaggi: «Hinton lascia Google. “Ho creato l’Ai. Ora la temo”». Sulla “Repubblica” – titolo: «L’Ai è pericolosa» – Pierluigi Pisa riporta questa frase di Hinnton che ben descrive la paura, o forse il panico: «A volte penso che è come se degli alieni fossero arrivati sulla Terra e le persone non se ne fossero accorte perché parlano troppo bene l’inglese». (Avvenire)

Se ne è parlato anche su altri media

Se qualche anno non immaginavamo di poter fare compere online e men che meno comunicare gratuitamente grazie a chat di messaggistica istantanea, oggi all'alba del Metaverso ci chiediamo che ruolo avrà l'AI nelle nostre vite, in termini di opportunità ma anche di rischi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Lo scienziato ha spiegato di essersi licenziato “per poter parlare liberamente di questi rischi”, pur non criticando il gigante tech, ma anzi sottolineando che è stato “molto responsabile”. (Libertà)

"Poi ho sentito il vecchio che ha creato l'intelligenza artificiale dire: ‘Non è sicuro, perché le Ai hanno una mente e questi stronzi inizieranno a fare di testa loro’ – ha detto Snoop Dogg sul palco –. (WIRED Italia)

Il primo è Geoffrey Hinton, che ha appena lasciato Google proprio per poter più liberamente mettere in guardia il mondo dai pericoli dello sviluppo incontrollato dell’intelligenza artificiale, mentre il secondo è Jurgen Schmidhuber, scienziato tedesco, oggi direttore della Science and Technology AI Iniative alla King Abdullah University in Arabia Saudita. (L'HuffPost)

Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin ha menzionato l'Italia rispetto ad un possibile rinnovo del memorandum di adesione alla Nuova Via della Seta. Ma a che punto è il progetto? Lo abbiamo chiesto a Giulia Sciorati, ricercatrice all'Università di Trento, esperta di Cina, analista di ISPI. (Radio 24)

Tra i pro secondo Tbwa c'è il fatto che la tecnologia AI può catturare rapidamente la visione di un progetto riducendo così il gap tra la fase di ideazione e la fase di esecuzione, aiutando i team a coinvolgere il cliente fin dal primo giorno, abituandolo al fatto che creeranno qualcosa di nuovo o che ci saranno dei cambiamenti (Sky Tg24 )