Scontri a Bologna, Lepore a Meloni: “Ci avete mandato 300 camicie nere. Piantedosi risponda della gestione dell’ordine pubblico”

BOLOGNA – “Mi chiedo come sia possibile ancora una volta che Bologna non venga rispettata Alla presidente Meloni dico: ci hanno mandato 300 camicie nere noi invece vorremmo ancora chiedere fondi per alluvione, la casa, le infrastrutture e le forze dell’ordine che servono per garantire sicurezza nelle nostra città”. Il sindaco Matteo Lepore rispedisce al mittente le accuse della destra, un vero e … (La Repubblica)

La notizia riportata su altri media

Nei giorni scorsi Bologna, oltre che per l’assalto delle frange violente dei centri sociali alla polizia, impegnata a difendere il corteo dei trecento militanti di CasaPound contro il degrado pubblico, ha meritato gli onori delle cronache per un’altra notizia. (Liberoquotidiano.it)

Sala sugli scontri a Bologna: "Difficile vietare cortei, punto è dove e come si fanno" (La Stampa)

Sì, la notizia è circolata: qualche giornale, tra le righe della cronaca delle violenze di Bologna ad opera dei centri sociali, ha infilato anche questa aggressione ai danni di un passante. Non s’è capito bene cosa sia successo: qualcuno sostiene che abbia mostrato un tatuaggio non gradito agli antagonisti, altri che abbia urlato chissà cosa verso il corteo di incappucciati. (Nicola Porro)

Scontri Bologna, la Digos chiede alla Rai solo i video del corteo degli antagonisti. Protesta il Cdr

La premier Giorgia Meloni non confonda la collaborazione con l'obbedienza, non possono esserci scambi su questo". Matteo Lepore, sindaco di Bologna, lo dice in un'intervista a Repubblica, dopo le vicende che hanno coinvolto la… (L'HuffPost)

Dopo la manifestazione fascista di sabato scorso, la polemica tra il governo e l’amministrazione bolognese non sembra placarsi: Matteo Salvini continua ad attaccare il sindaco Lepore, mentre il comune ha deciso di multare Casapound per l’utilizzo improprio che hanno fatto del simbolo cittadino. (il manifesto)

Può sembrare una piccola storia, di sicuro aggiunge inquietudine a tutta la vicenda, dove tutti i principali esponenti di governo, a partire dalla premier, si sono adoperati per attaccare gli antifascisti e quindi difendere gli estremisti di destra. (la Repubblica)