Romania: le possibili conseguenze per l'Ucraina se Călin Georgescu diventasse presidente

Il nazionalista indipendente ha battuto tutte le aspettative vincendo il primo turno delle elezioni presidenziali in Romania PUBBLICITÀ Il candidato filo-russo Călin Georgescu ha vinto il primo turno delle elezioni presidenziali in Romania domenica, cavalcando un'ondata di voti di protesta anti-establishment e con sospette interferenze straniere sui social media. L'inaspettata ascesa del candidato nazionalista indipendente è stata uno shock, dato che la maggior parte dei sondaggi locali prevedeva che avrebbe ottenuto meno del 10 per cento dei voti. (Euronews Italiano)

Ne parlano anche altre fonti

Călin Georgescu ha sconvolto il panorama politico non solo in Romania ma anche in Europa. (Inside Over)

Terremoto politico, tsunami, choc: sono questi i termini che prevalgono all’indomani del primo turno delle presidenziali in Romania, vinte a sorpresa dall’esponente di estrema destra filorusso Calin Georgescu, praticamente uno sconosciuto fino al momento della sua candidatura, che andrà al ballottaggio l’8 dicembre con Elena Lasconi, sindaca e politica di centrodestra, ritenuta anche lei una outsider alla vigilia, ma che è riuscita nell’impresa di arrivare seconda. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Sta diventando questo il commento fisso ad ogni elezione europea – o di “interesse europeo”, come quelle in Georgia – che non va come sperato (preparato, organizzato, previsto, ecc). Ultimo caso, la Romania. (Contropiano)

Sorpresa alle presidenziali romene, trionfa il sovranista filo Putin. Ora è il favorito del ballottaggio

La piattaforma è collegata allo European Blockchain Services Infrastructure (EBSI), che raccoglie i dati dei 27 paesi membri dell’Unione Europea. Ogni voto è stato processato e verificato da un algoritmo, di cui i cittadini hanno potuto controllare il funzionamento in tempo reale. (Adnkronos)

PUBBLICITÀ Georgescu andrà al ballottaggio l'8 dicembre con Elena Lasconi, sindaca e politica di centrodestra (Euronews Italiano)

Sotto la lente d'ingrandimento ci sarebbe infatti la campagna social di Georgescu. Non più tardi di ieri Valèrie Hayer, capogruppo di Renew Europe all’europarlamento (il gruppo dei liberali di Macron e Renzi), ha chiesto al Ceo di Tiktok di “venire in questa sede e garantire che la sua piattaforma non abbia violato le disposizioni del Dsa”, aggiungendo inoltre che “la Romania è un campanello d’allarme: la radicalizzazione e la disinformazione possono avvenire in tutta Europa, con conseguenze dannose”. (Panorama)