Dimissioni Toti, avvocato Savi chiederà revoca misura: “Il giudizio immediato? A noi va benissimo”

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Il legale dell’ex presidente della Regione Liguria Giovanni Toti Stefano Savi presenterà probabilmente lunedì la richiesta di revoca dei domiciliari per il suo assistito. E il fatto che già martedì la Procura di Genova potrebbe chiedere il giudizio immediato per Savi non è un problema: “A noi il giudizio immediato va benissimo, quello che per noi è importante è che la custodia cautelare venga revocata”. (CittaDellaSpezia)

Se ne è parlato anche su altri media

Mentre procede il binario giudiziario, il tema politico riguarda le elezioni. Dopo ottanta giorni passati agli arresti domiciliari, Giovanni Toti si dimette da presidente della Regione Liguria. (la Repubblica)

Due a zero per la magistratura: dopo l'incriminazione, i pm di Genova hanno ottenuto anche le dimissioni di Giovanni Toti da governatore della Liguria. Lo fece anche da procuratore di Como, suo precedente incarico, dopo aver smantellato a colpi di arresti e avvisi di garanzia la giunta in carica per un'inchiesta che nove anni dopo la Cassazione sentenziò essere una clamorosa bufala (tutti assolti per non aver commesso il fatto). (il Giornale)

Il leader di Forza Italia condivide l’affondo del collega Carlo Nordio sul compo… Non usa mezze misure il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel commentare l’addio formalizzato ieri dal governatore Giovanni Toti (La Stampa)

Così, ieri mattina ha rassegnato le "dimissioni irrevocabili" dalla carica di presidente della regione Liguria con una lettera scritta a mano in stampatello, consegnata dal fedelissimo assessore Giacomo Giampedrone, all’ufficio protocollo dell’Ente. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Le dimissioni di Giovanni Toti dalla presidenza della Regione Liguria, come conseguenza dell'inchiesta giudiziaria che lo vede coinvolto da tre mesi, per il ministro della Giustizia Carlo Nordio sono «una sconfitta della democrazia». (Corriere della Sera)

La resa di Toti, che si dimette dopo aver scagliato idealmente la stampella contro magistrati e alleati, ha un vago sapore allegorico e quasi oracolistico per una destra italiana troppo convinta della sua invincibilità. (la Repubblica)